venerdì 8 marzo 2013

Dall’Inno 28 di san Romano il Melode


Settimana del Figliol prodigo

 

Dall’Inno 28 di san Romano il Melode

Il Figlio prodigo, str 17-21; SC 114, 257

 

«Bisognava far festa... perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita».

Il figlio maggiore, arrabbiato, disse a suo padre: «Da tanti anni io ti ho obbedito senza mai trasgredire un tuo comando!... e del prodigo che torna da te, ti fai maggior caso di me!».

Appena sentito suo Figlio parlare così, il padre gli rispose con mitezza: «Ascolta tuo padre. Tu sei con me, perché mai ti sei allontanato da me; non ti sei, tu, separato dalla Chiesa; tu sei sempre presente accanto a me, insieme a tutti i miei angeli. Ma questi è venuto, coperto di vergogna, nudo e senza bellezza, gridando: “Abbi pietà! Ho peccato, padre, e ti supplico perché sono colpevole davanti a te. Accettami come salariato e nutrimi, perché hai amore per gli uomini, Signore e maestro dei secoli”.

Tuo fratello ha gridato: “Salvami, padre santo!”... Come avrei potuto non avere compassione, non salvare mio figlio che gemeva, che singhiozzava?... Giudicami, tu che mi biasimi... La mia gioia, in ogni tempo, è amare gli uomini... Essi sono la mia creatura: come potrei non averne pietà? Come potrei non avere compassione del suo pentimento? Le mie viscere hanno generato quel figlio di cui ho avuto pietà, io, il Signore e maestro dei secoli.

Tutto ciò che è mio è tuo, figlio mio... La fortuna che hai non è diminuita, perché non prendendo in essa faccio dei regali a tuo fratello... Di ambedue sono l’unico Creatore, l’unico padre, buono, amante e misericordioso. Onoro te, figlio mio, perché sempre mi hai servito e obbedito; di questi, ho compassione, perché si abbandona interamente al pentimento. Dovevi dunque condividere la gioia di tutti coloro che ho invitato, io, il Signore e maestro dei secoli.

Perciò, figlio mio, rallègrati con tutti gli invitati al banchetto e unisci i tuoi canti a quelli degli angeli, perché questo tuo fratello era perduto ed è stato ritrovato, era morto e, contro ogni aspettativa, è risorto».

Sentite queste parole, il figlio maggiore si è lasciato convincere e ha cantato: «Gridate di gioia, voi tutti! “Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa, e perdonato il peccato” (Sal 31,1). Ti lodo, o amico degli uomini, tu che hai salvato anche mio fratello, tu, il Signore e maestro dei secoli».

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