Settimana del Figliol prodigo
Dall’Inno
28 di san Romano il Melode
Il Figlio prodigo, str 17-21; SC 114, 257
«Bisognava far
festa... perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita».
Il figlio
maggiore, arrabbiato, disse a suo padre: «Da tanti anni io ti ho obbedito senza
mai trasgredire un tuo comando!... e del prodigo che torna da te, ti fai
maggior caso di me!».
Appena sentito
suo Figlio parlare così, il padre gli rispose con mitezza: «Ascolta tuo padre.
Tu sei con me, perché mai ti sei allontanato da me; non ti sei, tu, separato
dalla Chiesa; tu sei sempre presente accanto a me, insieme a tutti i miei
angeli. Ma questi è venuto, coperto di vergogna, nudo e senza bellezza,
gridando: “Abbi pietà! Ho peccato, padre, e ti supplico perché sono colpevole
davanti a te. Accettami come salariato e nutrimi, perché hai amore per gli
uomini, Signore e maestro dei secoli”.
Tuo fratello
ha gridato: “Salvami, padre santo!”... Come avrei potuto non avere compassione,
non salvare mio figlio che gemeva, che singhiozzava?... Giudicami, tu che mi
biasimi... La mia gioia, in ogni tempo, è amare gli uomini... Essi sono la mia
creatura: come potrei non averne pietà? Come potrei non avere compassione del
suo pentimento? Le mie viscere hanno generato quel figlio di cui ho avuto
pietà, io, il Signore e maestro dei secoli.
Tutto ciò che
è mio è tuo, figlio mio... La fortuna che hai non è diminuita, perché non
prendendo in essa faccio dei regali a tuo fratello... Di ambedue sono l’unico
Creatore, l’unico padre, buono, amante e misericordioso. Onoro te, figlio mio,
perché sempre mi hai servito e obbedito; di questi, ho compassione, perché si
abbandona interamente al pentimento. Dovevi dunque condividere la gioia di
tutti coloro che ho invitato, io, il Signore e maestro dei secoli.
Perciò, figlio
mio, rallègrati con tutti gli invitati al banchetto e unisci i tuoi canti a
quelli degli angeli, perché questo tuo fratello era perduto ed è stato
ritrovato, era morto e, contro ogni aspettativa, è risorto».
Sentite queste
parole, il figlio maggiore si è lasciato convincere e ha cantato: «Gridate di
gioia, voi tutti! “Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa, e perdonato il
peccato” (Sal 31,1). Ti lodo, o amico degli uomini, tu che hai salvato anche
mio fratello, tu, il Signore e maestro dei secoli».
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