Settimana del Figliol prodigo
Dall’Invito
a penitenza di san Giovanni Crisostomo
Cap. 7
Se tu domandi di quelli che, dopo aver creduto, sono
caduti, di tutti si deve dire che, se son caduti, prima stavano ritti e non
coricati: chi giace a terra, come può cadere? Ma ti saran dette anche altre
cose, sia con parabole che con fatti e ragionamenti convincenti. Così quella
pecora che si era allontanata dalle altre novantanove e che poi fu ricondotta
fra loro, non significa altro per noi se non la caduta e il ritorno dei fedeli.
Era infatti una pecora non di qualche altro gregge, ma che apparteneva al
numero delle rimanenti e andava al pascolo sotto lo stesso pastore, ma poi si
sviò e non per poco, ma per monti e per valli, vale a dire molto lontano dalla
retta via. Forse che il pastore la lasciò andare? No, certo; anzi la riportò
senza trascinarla, senza batterla, ma prendendola sulle proprie spalle. Come i
migliori medici riconducono a sanità i malati più gravi con molta
sollecitudine, non solo curandoli secondo le leggi della medicina, ma talvolta
usando loro speciali riguardi, così Dio con quelli molto rovinati dal vizio,
non ha rigorose esigenze nel ricondurli alla virtù, ma procede con calma, piano
piano e li sostiene sicché non diventi più profonda la separazione e più grave
l’errore. Questo non lo si vede solo dalla precedente parabola, ma anche da
quella del figliuol prodigo. Questi pure non era un estraneo, ma era figlio di
un uomo buono e fratello d’un bravo giovane, eppure cadde non in una colpa
ordinaria ma, per così dire, nell’estremo dei mali; ricco, libero, nobile, si
trovò peggio degli schiavi, degli estranei, dei mercenari. Eppure ritornò allo
stato di prima e riebbe tutto l’antico onore. Se avesse disperato della sua
vita e, avvilito per quanto gli era accaduto, fosse rimasto in paese straniero,
non avrebbe ottenuto quello che di fatto ottenne, ma rifinito dalla fame
avrebbe incontrato la più lacrimevole delle morti. Invece si pentì e non
disperò e dopo tanta miseria, ritornò al primitivo splendore, indossò una ricca
veste e godette riguardi maggiori che il fratello mai caduto. Disse infatti
quest’ultimo: Da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando,
eppure mai mi hai regalato un capretto, per fare un po’ d’allegria con i miei
amici; invece quando è venuto questo tuo figlio che si è divorato un patrimonio
con le meretrici, hai ucciso per lui il vitello grasso. Tanta è l’efficacia del
pentimento!
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