I.N. Kramskoi (1837-1887) - Cristo nel deserto
Sant’Isacco di Ninive
Il digiuno
DISCEPOLO: Per colui che ha rigettato dalla sua anima
tutti gli impedimenti ed è entrato nella casa della lotta, qual è l’inizio
della sua battaglia contro il peccato? E da dove inizia lo scontro?
MAESTRO: È noto a chiunque che la fatica del digiuno
precede qualsiasi lotta contro il peccato e i suoi desideri, soprattutto per
colui che combatte il peccato che è dentro di sé. E il segno dell’odio per il
peccato e i suoi desideri, in coloro che scendono in questo combattimento che è
invisibile, è reso visibile dal fatto che iniziano con il digiuno, seguito
dalla veglia notturna. Colui che per tutta la sua vita ama la consuetudine con
il digiuno, è amico della castità.
Il digiuno è la dimora di tutte le virtù, e chi lo
disprezza mette a repentaglio tutte le virtù. Infatti, il primo comandamento
stabilito in principio per la nostra natura la diffidava dal gustare un cibo, e
proprio in questo cadde il nostro antenato. Quindi gli atleti del timore di
Dio, quando si accingono alla custodia delle sue leggi, iniziano la loro
costruzione proprio da lì dove è venuto il primo danno.
Anche il Salvatore nostro, dopo la sua manifestazione
al mondo presso il Giordano, iniziò di qui. È scritto infatti: “Dopo che fu
battezzato, lo Spirito lo fece uscire nel deserto, e digiunò quaranta giorni e
quaranta notti”, e tutti coloro che seguono le sue orme, poggiano l’inizio
della loro lotta su questo fondamento.
Nessun commento:
Posta un commento