San Patrizio, illuminatore dell’Irlanda
17 (30) marzo
Tropario, tono 3
Santo gerarca Patrizio,
taumaturgo pari agli apostoli, illuminatore della terra d’Irlanda: implora il
Dio misericordioso, che conceda la remissione delle trasgressioni alle nostre
anime!
Kontakion, tono 4
Ti sei mostrato un vero pescatore
di uomini, perché, diffondendo le reti della buona novella dell’Evangelo, hai
attirato i pagani nel regno di Cristo, illuminando con il battesimo coloro che
languivano nelle tenebre dell’idolatria, e facendoli figli del Dio vivente. Perciò
ti supplichiamo, o santo gerarca Patrizio nostro padre: intercedi per noi che
onoriamo la tua santa memoria.
San Patrizio
fu arcivescovo di Armagh ed è primo patrono d’Irlanda. Le notizie circa la sua
vita sono assai incerte e dipendono in buona misura dalla Confessio Sancti Patricii, che è uno scritto autobiografico.
Patrizio non era irlandese di nascita, ma sarebbe nato nella Britannia romana,
probabilmente nel Galles, verso il 385 nel villaggio di Benaven Taberniae,
figlio di un diacono di nome Calpurnio di famiglia benestante. Come lo stesso
Patrizio scrive nella sua Confessio, appena sedicenne, mentre si trovava nella
sua casa di campagna, verso il 400 fu rapito da pirati irlandesi e fatto
schiavo. Strappato alla sicurezza e al benessere della casa paterna, considerò
la propria deportazione come un giusto castigo per essersi allontanato da Dio,
avendone trascurato i comandamenti. Così digiunava in espiazione delle sue
colpe.
Fu in Irlanda,
dove, dopo 6 anni di prigionia, maturò il desiderio di farsi apostolo fra le
genti celtiche dell’isola. Una notte udì una voce: “Fai bene a digiunare.
Presto tornerai in patria. Guarda, la tua nave è pronta”. Liberatosi, dopo
giorni di cammino vide la nave e lasciò l’isola per imbarcarsi per la Gallia.
Rafforzatasi la sua fede cristiana, iniziò la preparazione ecclesiastica per
seguire l’esempio tracciato dal padre e dal nonno. Così per meglio istruirsi,
dapprima soggiornò a Lérins, poi passò in Italia e infine si stabilì ad Auxerre
dove completò gli studi biblici grazie all’insegnamento di San Germano, che fu
vescovo di quella città (418) dopo esserne stato il prefetto. Germano, che era
stato in Britannia combattendovi l’eresia pelagiana e diffondendo la vita
monastica, infine lo consacrò vescovo.
Alla morte di
Palladio, che era stato inviato in Irlanda come vescovo da papa Celestino I nel
431, Patrizio, a motivo della sua conoscenza della lingua gaelica, fu designato
suo successore nel duro e difficile apostolato fra quelle popolazioni ancora
largamente pagane. La sua evangelizzazione ebbe un singolare successo,
raggiungendo le più remote parti dell’isola. Con la sua parola ricca di
sapienza conquistò i capi delle varie tribù e dell’intero popolo. Patrizio
fondò nuovi vescovadi nelle città irlandesi più importanti, fra cui Armagh, di
cui fu il primo vescovo.
Morì verso il
461 e le sue spoglie furono sepolte a Down Patrick. Uno dei tratti
caratteristici della sua personalità e del suo apostolato fu la sincerità, che
egli voleva fosse una qualità dei catecumeni ai quali ripeteva: “Dio lo sa, io
non ho ingannato nessuno di voi”. Gli vengono attribuiti molti scritti, tra cui
oltre alla Confessio sancti Patricii
anche un’Epistola ad Coroticum, un re
bretone. Attorno alla sua figura fiorirono molte leggende, fra cui la più
popolare, diffusasi verso il XII secolo, è quella del famoso pozzo, cioè di una
immensa voragine attraverso la quale il santo avrebbe mostrato agli increduli
irlandesi il Purgatorio. Sul luogo della voragine, chiusa per volere di
Alessandro VI nel 1497 e che si trova a Donegal, sorse una chiesa che è meta di
frequenti pellegrinaggi.
San Patrizio battezza gli Irlandesi, affresco di scuola lombarda
Colzate (Bg), Santuario di San Patrizio
Per conoscere i legami tra la nostra
terra e san Patrizio:
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