martedì 6 novembre 2012

Come chiamerò il Maestro? di Ignatij Brjancaninov



Come chiamerò il Maestro?
 

di Ignatij Brjancaninov

 
 

Come chiamerò il pellegrino che accolgo presso di me? Come chiamerò il mirabile ospite, venuto a consolarmi nel mio esilio, a guarirmi dalla malattia inguaribile, a tirarmi fuori dall’abisso tenebroso, a portarmi sul soave luogo del Signore, a condurmi su sentieri giusti e santi, a togliere il velo impenetrabile che finora era dispiegato davanti ai miei occhi, nascondendomi l’eternità grandiosa e lo stesso mio Dio? Come chiamerò il Maestro che mi impartisce gli insegnamenti su Dio, insegnamento nuovo e nel contempo antico, insegnamento divino, non umano? Chiamerò il maestro Luce? Non vedo luce, eppure egli illumina la mia mente e il mio cuore al di sopra di ogni parola, al di sopra di ogni insegnamento terreno, senza parole, con una velocità indicibile, attraverso un meraviglioso - così esprimo l’inesprimibile - accostamento alla mente, ossia con un’azione interna alla stessa mente. Lo chiamerò fuoco? Ma egli non brucia, al contrario, cosparge tutto con rugiada e rinfresca. È come un mormorio di vento leggero ma, davanti a lui, come davanti a un fuoco, ogni passione, ogni pensiero peccaminoso svanisce. Non pronunzia alcuna parola e, nello stesso tempo, parla, insegna, canta meravigliosamente, misteriosamente con un’indicibile dolcezza e una soavità che cambiano, che rinnovano lo spirito e il cuore che gli sono attenti nel silenzio della cella della loro anima. Non ha nessuna immagine né forma, non c’è niente di sensibile in lui. È del tutto immateriale, invisibile, estremamente sublime. All’improvviso, inaspettatamente, con indicibile dolcezza appare nella mente, nel cuore, e gradatamente si espande nell’anima intera, in tutto il corpo, li domina, elimina tutto ciò che in essi è stato peccaminoso, pone limiti all’agire della carne e del sangue, ricompone le parti divise dell’uomo, rende integra la nostra natura che, come un vaso di creta, cadendo si frantuma. Chi, vedendo questa rigenerazione, non riconosce la mano del Creatore, l’unico che ha il potere di generare e di rigenerare?

 

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