lunedì 19 novembre 2012

S. Leonardo di Noblac (559)

 

San Leonardo di Noblac, monaco recluso

6 (19) Novembre

 

 

Leonardo di Noblac, conosciuto anche come san Leonardo abate, eremita o del Limosino (castello di Vandôme, Corroi, circa 496 – Noblac, 6 novembre 545 o forse 559), è stato un abate francese, che visse da eremita gran parte della vita; è considerato santo dalla Chiesa cattolica [e dalla Chiesa Ortodossa], in particolare nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa.

 

 

Agiografia

Leonardo nacque in Gallia da nobili franchi nel castello di Vandôme nel villaggio di Corroi presso Orléans all'epoca dell'imperatore Anastasio; rifiutò di arruolarsi per seguire l'allora arcivescovo di Reims, Remigio che lo tenne a battesimo.

Il re dei Franchi Salii, Clodoveo, amico della sua famiglia, concesse a lui, come a Remigio, la facoltà di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto innocenti. E Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà. Leonardo poi avrebbe rifiutato l'offerta della sede vescovile che gli sarebbe spettata, preferendo ritirarsi in un monastero a Orléans con queste parole:

Principe, date la mitra pontificale a coloro che la desiderano. Io mi accontento di lodare il Signore conducendo una vita da eremita. (Vita 7)

Abbandonata la corte con suo fratello Lifardo, si ritirò per qualche tempo presso il monastero di Micy; divenuto diacono si diresse a sud e decise di fondare il suo eremo nella foresta di Pauvain, nel Limosino. Ebbe tanti seguaci e la fama della sua santità arrivò fino al re che ne richiese l'intervento quando la regina Clotilde, transitando in quella zona, venne sorpresa dalle doglie del parto. L'intervento di Leonardo lenì i dolori della regina che poté dare alla luce il suo bambino. Clodoveo per riconoscenza gli concesse la parte di bosco che sarebbe riuscito a descriverne in un giorno a dorso d'asino. Qui Leonardo edificò un oratorio intitolato a Nostra Signora di sotto gli alberi ed eresse un altare in onore di san Remigio. Secondo la leggenda devozionale, fece, quindi, un buco in terra che si riempì miracolosamente d'acqua dando origine ad un pozzo che venne nominato nobiliacum, in ricordo della donazione regale. Dal nobiliacum prese il nome anche la cittadina che si andò formando attorno al monastero e che inizialmente prese il nome di Noblac, quindi Noblat e oggi è chiamata Saint-Léonard-de-Noblat in onore del suo illustre fondatore.

La tradizione vuole che il santo sia morto il 6 novembre, ma manca una datazione precisa dell'anno, che dovrebbe attestarsi intorno alla metà del VI secolo.

 

 

Culto

Il monastero con le spoglie di Leonardo divenne presto meta di pellegrinaggio di fedeli. Il culto però si diffuse in tutt'Europa a partire dall'XI secolo. Un grande contributo al suo culto lo dette anche il pellegrinaggio nel 1106 di Boemondo I d'Antiochia, imprigionato dagli infedeli e poi liberato tre anni più tardi, per merito, a suo dire, dell'intervento di san Leonardo da lui invocato. Anche il re d'Inghilterra Riccardo cuor di leone si sarebbe recato a ringraziare il santo nel 1197, a seguito della sua liberazione dalle prigioni dell'imperatore di Germania.

Noblac divenne anche una delle tappe del cammino verso Santiago di Compostela, divenendo così a maggior ragione una meta di pellegrinaggio frequentatissima dai fedeli, in particolare da quelli dell'Europa centrorientale.

La sua venerazione si diffuse anche in Italia dove la sua popolarità ebbe un impulso anche grazie ai Normanni che ne introdussero il culto in Sicilia.

 

Iconografia

È spesso rappresentato con delle catene, per la sua particolare protezione degli imprigionati o carcerati ingiustamente; talvolta è in abito diaconale, episcopale, più spesso indossa il saio di un monaco.

 

 

Reliquie

Il 17 febbraio di ogni anno, presso la collegiata di Saint-Léonard-de-Noblat, si commemora l'inventio delle reliquie di san Leonardo avvenuta nel 1403, dopo che per parecchi anni se ne erano perse completamente le tracce[1]. Le circostanze di questa straordinaria scoperta sono riportate dall'abate Oroux nel XVIII secolo: dopo aver perso totalmente le tracce del luogo di inumazione del Santo, si tenne una cerimonia di preghiera, nel corso della quale un contadino s'alzò per indicare in quale luogo della chiesa scavare. Lì furono ritrovati tre casse di piombo, all'interno di un sarcofago in pietra. Due di queste presentavano delle iscrizioni in latino inerenti alle ossa e alle ceneri di san Leonardo. ( + ossa beati leonardi +)[2]. A seguito di tale ritrovamento, le reliquie furono collocate all'interno di due grossi reliquiari posti sopra l'altare maggiore, protetti da una grata di ferro battuto. Mentre le due casse di piombo, ormai vuote, sono parte del tesoro della Collegiata e sono tuttora visibili per i visitatori. Sempre presso la Collegiata all'interno di una coppa dorata del XIX secolo è custodito il cranio di San Leonardo[1].

Ogni sette anni, la Confrérie de Saint-Léonard-de-Noblat[3], organizza le Ostensioni, una presentazione solenne delle reliquie alla venerazione dei fedeli. Esse hanno inizio con la ricognizione canonica delle reliquie di san Leonardo abate da parte dei confratelli, il venerdì di Quaresima e terminano la domenica della Santa Trinità[4].

            Altre reliquie sono custodite a Mascali (probabilmente parte di un'ulna), a Cerreto Guidi e a Malta.

Una reliquia secondaria (o reliquia da contatto) è custodita presso la Parrocchia San Leonardo abate, a Panza d'Ischia, donata nel 2004, dalla Confrérie de Saint-Léonard-de-Noblat, in occasione del Meeting Nazionale Amici di San Leonardo[5]. Un'altra reliquia secondaria (o reliquia da contatto) è custodita nella Chiesa Parrocchiale di San Leonardo abate in Marsala (TP) e portata da un pellegrinaggio a Noblat organizzato dal parroco pro-tempore Don Giuseppe Maniscalco il 27 maggio 1990.

 

Patronati

Per le vicende che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, è considerato il patrono dei carcerati; gli è stata attribuita la protezione dei fabbricanti di catene, fibbie, fermagli, ecc. Nella zona di Liegi in Belgio è patrono dei minatori. La sua intercessione viene invocata per i parti difficili, i mal di testa, le malattie dei bambini, le malattie del bestiame, la grandine, i banditi e anche contro l'obesità.

 

Celebrazioni

La celebrazione liturgica avviene il 6 novembre, presunta data della sua morte. In molte località i festeggiamenti, di origini antichissime, avvengono in concomitanza di fiere e sagre.

 

Note

 1.^ a b Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.15.
 2.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag15.
 3.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.21
 4.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.28.
 5.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.32.

 

 


 

Nessun commento:

Posta un commento