Santa martire Tatiana la diaconessa di
Roma
protettrice degli studenti
12 (25) gennaio
Raccolta
dei testi, traduzione e note a cura di E. M.
Il nome russo
Tatiana e il suo diminutivo Tania hanno avuto diffusione in Italia grazie al
successo dell’opera letteraria di Aleksandr Puskin (1799-1837), Eugenio Onegin,
dove la protagonista femminile è Tatiana Larina, e grazie alla fama dell’attrice
e regista russa Tatiana Pavlova giunta in Italia negli anni ‘20. Il nome è
molto amato in Russia per il culto di santa Tatiana, la cui “passio” è
argomento di una leggenda molto diffusa in Oriente ma quasi sconosciuta in
Italia. Vi si racconta di Tatiana, cittadina romana vissuta probabilmente nel
III secolo che, arrestata con l’accusa di essere cristiana e portata innanzi
agli idoli del tempio per rendere omaggio agli dei pagani, si rifiutò e si mise
a pregare il suo Dio. Le statue del tempio si sgretolarono all’improvviso e
Tatiana, accusata di stregoneria, venne condannata alla decapitazione…[1]
di
Antonio Borrelli
Con il nome
Taziana sono conosciute due sante martiri, una ad Amasea insieme ad altre
quattro compagne e la cui ricorrenza è al 18 agosto; e l’altra martire a Roma,
di cui parliamo, celebrata al 12 gennaio.
La più antica
notizia su questa santa, risale alla seconda metà del secolo VII e si trova in
un “Itinerario” di quell’epoca, inserito da Guglielmo di Mamesbury nei suoi
“Gesta regum Anglorum”, dove si legge: “Et in monte Nola sancta Tatiana
(pausat)”.
E qui sorgono
i problemi d’interpretazione, nessuna fonte antica o medioevale, nomina questo
monte a Roma; d’altra parte gli antichi ‘Cataloghi’ delle chiese di Roma,
attestano concordi che a Roma la chiesa di S. Taziana si trovava nei pressi di
quella di S. Susanna, che come si sa sorge sul Quirinale; di conseguenza il
monte Nola deve identificarsi con questo colle.
D’altra parte
la ‘passio’ greca della santa, afferma che Taziana fu sepolta[3] nella sesta regione
(Augustea) che comprendeva appunto l’Alta Semita e il Quirinale.
Gli studiosi
ipotizzano che il colle Quirinale, nel secolo VII fosse chiamato “monte Nola”
perché in quel tempo sorgeva lì anche una chiesa dedicata a s. Felice di Nola,
ricordato il 14 gennaio anche come s. Felice in Pincis.
Ma come per
altri santi martiri, indicati come sepolti nelle chiese urbane di Roma, oppure
venerati in queste chiese, lo stesso si può dire di Taziana, cioè che nella
chiesa del Quirinale si festeggiava solo la dedicazione della stessa alla
santa.
Nessuna altra
fonte antica o medioevale conosce santa Taziana, tranne il già menzionato
“Itinerario” e fu Cesare Baronio, nel secolo XVI che inserì il suo nome nel ‘Martirologio
Romano’ al 12 gennaio, dietro indicazioni dei menologi greci.
La ‘passio’
della santa composta probabilmente nel VII secolo non aiuta a capire chi fosse,
perché essa è una delle solite leggende agiografiche, scritte nei secoli
successivi alla presunta epoca del martirio[4].
Essa fu una
giovane romana martirizzata a Roma, data in pasto alle belve nel 230. Il suo
culto fu diffuso nella città tra il secolo VII e XV quando poi la chiesa venne
distrutta.
In latino e
in Russia il suo nome è Tatiana.
La chiesa di S. Tatiana a Mosca in una foto del 1914
in alto sulla facciata la frase:
Onomastico di Tatiana, ovvero il giorno di tutti gli studenti russi[5]
di
Marina Nikolaeva, Carlo Radollovich, 6/2004
Il nome
Tatiana è di origine greca e in russo significa organizzatrice. … Questa
martire non è mai stata dimenticata dal popolo russo e, attorno al 1790, quando
il palazzo di via Mohovaja, dedicato all’università moscovita, venne portato a
termine, si pensò di erigere accanto un’artistica chiesetta da consacrare nel
nome di Santa Tatiana.
Ora, al posto
di questa chiesetta, è stato costruito un teatro, ma tutti gli anni, nel giorno
in cui si commemora la martire, vengono celebrate messe nei templi più
rappresentativi, spesso con la partecipazione del Patriarca e alla presenza del
rettore dell’università.
Il 25 gennaio
si festeggia l’onomastico di Tatiana, ma, contemporaneamente, questo giorno
viene dedicato a tutti gli studenti russi.
Perché questa
coincidenza? Perchè "mescolare" il nome di Tatiana con gli studenti russi?
Dobbiamo tornare indietro di qualche secolo per osservare da vicino la nascita
di questa interessante ricorrenza, molto amata in particolare dagli
universitari.
Il 12 gennaio
(per il calendario Giuliano) oppure il 25 gennaio (per il calendario
gregoriano) dell’anno 1755, l’imperatrice Elisabetta Petrovna, proprio nel giorno
dedicato a Tatiana, firmò un decreto con il quale autorizzava la fondazione a
Mosca di un’università e di due scuole ginnasiali.
E così, ogni
anno, in questa giornata particolare, si festeggiava il grande evento da parte
degli studenti in tutta la capitale della Russia.
Susseguentemente,
lo zar Nicola I firmò il decreto ufficiale con cui si autorizzavano i
festeggiamenti relativi al giorno della fondazione dell’università moscovita.
Da quel
momento, il 25 gennaio di ogni anno, tutti gli studenti russi e tutte le
Tatiane si fondono in un unico abbraccio storico per brindare assieme nel modo
più simpatico a questa importante ricorrenza[6].
La chiesa di S. Tatiana come appare oggi
La chiesa di santa Tatiana a Mosca[7]
di
Radu Alexandru
La santa
martire Tatiana la Romana celebrata il 12 gennaio (25 gennaio - vecchio stile)
ha un significato speciale per gli intellettuali Russi. S. Tatiana è celebrata sia
come patrona dell’Università statale di Mosca che degli studenti Russi. La Chiesa
di S. Tatiana è attualmente la cappella dell’Università Statale di Mosca. Un luogo
di culto con un’insolita architettura per una chiesa russa, perché fondata a
lato di un vecchio edificio civile.
L’Università
Statale di Mosca è la più grande università della Russia, centro di scienza e di
cultura. È stata fondata a Mosca il 12 gennaio 1755 (25 gennaio - vecchio stile),
il giorno della festa della Santa Martire Tatiana la Romana, con decreto dell’imperatrice
Elisabetta. Inizialmente le lezioni si tenevano nell’edificio della farmacia
situato oggi nella Piazza Rossa. A quel tempo l’Università aveva solo tre
facoltà: Filosofia, Medicina e Giurisprudenza. Successivamente i locali
universitari furono trasferiti da Caterina II nel palazzo neoclassico situato
sulla via Mokhovaya. Attualmente, in questo posto si trova solo la Facoltà di
Giornalismo e la cappella di S. Tatiana, le altre Facoltà hanno sede nel nuovo
edificio eretto a sud-est di Mosca.
La Chiesa di
S. Tatiana è stata fondata nel 1836 con la trasformazione in luogo di culto di un
vecchio edificio situato sul lato destro, per soddisfare le esigenze spirituali
di studenti e docenti. L’interno della chiesa è stato decorato con opere di I. P.
Vitali. La chiesa fu consacrata il 12 (25) settembre 1837 dal metropolita di
Mosca Filaret (Drozdov) che, nella predica rivolta ai presenti, sottolineò la
necessità di congiungere “una casa di preghiera sotto lo stesso tetto con una casa
di sapienza”.
Il primo rettore
della chiesa fu l’arciprete Matveevich Ternovskiy. Da quell’anno fino all’estate
del 1919, quando fu chiusa dai comunisti, nella Chiesa di S. Tatiana si celebrarono
senza interruzione la Divina Liturgia e gli altri sacramenti della Chiesa e i
servizi religiosi (la confessione, il battesimo, il matrimonio, funerali, ecc.).
Nel febbraio 1852, vi si celebrò il funerale del famoso scrittore Nikolai
Gogol, membro onorario dell’Università. Qui, per la prima volta, si confessò e
ricevette la Santa Comunione la poetessa Marina Cvetaeva.
Nel 1913, sul
frontespizio dell’edificio fu affissa l’iscrizione: “La luce di Cristo illumina
tutti”.
La Chiesa di S. Tatiana è stata una
delle prime chiese chiuse dopo il 1918. Nel periodo sovietico l’edificio fu
utilizzato come sala lettura e club. Dal 6 maggio 1958 questo edificio servì
come sede del Teatro Studentesco dell’Università
di Mosca.
Nel 1993,
molti insegnanti hanno proposto al rettore dell’Università statale di Mosca di riaprire
la cappella di S. Tatiana nella sua antica sede storica. La chiesa è stata
riaperta il 22 gennaio del 1995. Per dieci anni sono stati effettuati lavori di
restauro per ripristinare l’aspetto originale. Il 7 marzo 2004, il Patriarca di
Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, ha officiato il rito di consacrazione
della Chiesa di S. Tatiana. In questo luogo sacro sono custodite alcune reliquie
della Santa Martire Tatiana e di San Filaret metropolita di Mosca.
La santa vergine-martire Tatiana era nata in una
illustre famiglia romana, suo padre era stato eletto console per tre volte. Era
segretamente cristiano e crebbe sua figlia nella devozione a Dio e alla Chiesa.
Dopo aver raggiunto l’età della maturità, Tatiana decise di rimanere vergine, dedicando
tutti i suoi sforzi alla Chiesa di Cristo. Disdegnate le ricchezze terrene,
cercò invece la ricchezza imperitura del Cielo. Fu fatta diaconessa in una
delle chiese romane e servì Dio nel digiuno e nella preghiera, accudendo i
malati e aiutando i bisognosi.
Quando Roma era governata dal sedicenne Alessandro Severo (222-235),
tutto il potere si era concentrato nelle mani del reggente Ulpiano, malvagio nemico e persecutore dei cristiani. Il sangue
cristiano scorreva come l’acqua. Anche la diaconessa Tatiana fu arrestata e portata
al tempio di Apollo per costringerla a sacrificare all’idolo, ma quando la santa
cominciò a pregare, improvvisamente ci fu un terremoto. L’idolo cadde distrutto
in mille pezzi, anche una parte del tempio crollò e cadde sui sacerdoti idolatri
e su molti pagani. Il demone che abitava l’idolo fuggì gridando da quel luogo e
i presenti videro la sua ombra volare nell’aria.
S. Tatiana e l'angelo del Signore
Allora iniziarono a percuotere la santa vergine sugli
occhi, ma lei coraggiosamente sopportò tutto, pregando per i suoi aguzzini perché
il Signore aprisse i loro occhi spirituali. E il Signore ascoltò la preghiera
della sua serva. I carnefici videro quattro angeli che circondavano la santa e la
difendevano dalle battiture dei suoi aguzzini; e si udì anche una voce dal
cielo che si rivolgeva alla santa vergine. Tutti loro, otto uomini, credettero
in Cristo e caddero in ginocchio davanti a santa Tatiana, chiedendole di
perdonare il peccato commesso contro di lei. Confessandosi quali cristiani furono
torturati e giustiziati, ricevendo il battesimo di sangue.
Nei giorni successivi santa Tatiana fu portata nuovamente
dinanzi al malvagio giudice. Questi vedendo completamente guarite tutte le sue
ferite, ordinò che venisse spogliata e fatta picchiare, e tagliassero il suo
corpo con lame affilate. Allora dalle sue ferite iniziò a spandersi un meraviglioso
profumo che riempì l’aria. Poi fu distesa per terra e picchiata per così tanto
tempo che i servi dovettero essere sostituiti più volte. I torturatori stanchi
dissero che una forza invisibile li stava percuotendo con sbarre di ferro.
Infatti, gli angeli schermavano i colpi diretti verso di lei e li respingevano
sui carnefici, e a causa di ciò nove di loro morirono. Quindi gettarono la
santa in prigione, dove ella pregò tutta la notte cantando lodi al Signore insieme
agli angeli.
Il martirio di S. Tatiana in una stampa di fine '500
Iniziato il nuovo mattino, santa Tatiana fu presa e
portata ancora una volta al tribunale. I torturatori videro con stupore che nonostante
i terribili tormenti lei appariva completamente sana e ancor più radiosa e
bella di prima. Le proposero di offrire un sacrificio alla dea Diana[9]. La santa
parve accettare, ed essi la condussero al tempio pagano. Lì santa Tatiana fece
il segno della croce e cominciò a pregare, improvvisamente si udì l’assordante boato
di un tuono, e un fulmine colpì l’idolo, le offerte sacrificali e i sacerdoti
pagani.
S. Tatiana e il leone
Ancora una volta la martire fu ferocemente torturata.
Fu appesa e raschiata con gli uncini di ferro, e le furono tagliati via i seni.
Durante la notte nel carcere apparvero gli angeli che come prima guarirono le sue
ferite. Il giorno seguente santa Tatiana fu portata al circo dove fu liberato
ed aizzato contro di lei un leone affamato. La bestia non recò alcun male alla
santa, ma umilmente andò a leccarle i piedi. Ma mentre veniva riportato alla
sua gabbia, il leone con una zampata uccise uno dei torturatori. Allora Tatiana
fu gettata nel fuoco, ma le fiamme non nocquero alla martire. I pagani,
pensando che fosse una maga[10], le tagliarono
i capelli pensando di toglierle i suoi poteri magici, poi la rinchiusero nel
tempio di Zeus[11]. Ma era impossibile
togliere la potenza di Dio.
Tre giorni dopo giunsero al tempio i sacerdoti pagani,
circondati da una folla di gente, con l’intenzione di offrire un sacrificio a
Zeus. Ma all’apertura del tempio tutti videro l’idolo per terra, in frantumi, e
la santa martire Tatiana che con gioia lodava il Nome del Signore Gesù Cristo.
Il giudice, vedendo l’inutilità degli strumenti di tortura, emise una condanna di
morte: la valorosa vittima fu decapitata con una spada. Insieme con lei fu giustiziato
anche suo padre, perché la aveva allevata nella vera fede e portata all’amore
di Cristo.
Per
le preghiere dei tuoi martiri, Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi e
salvaci. Amìn
Menologio di Basilio II, martirio di S. Tatiana
Tropario
di santa Tatiana di Roma, tono 4
Sostenuta dal
potere della fede, hai combattuto per Cristo nostro Dio, o gloriosa Tatiana; hai
sopportato ogni afflizione e con il tuo coraggio hai svergognato Belial. Ti
supplichiamo di liberarci dal potere del maligno.
Kontakion
di santa Tatiana di Roma, tono 4
Sei stata radiosa
nella sofferenza e nella regale porpora del tuo sangue come una colomba hai
volato verso il cielo, o Tatiana. Perciò prega incessantemente per quanti ti
onorano.
L'urna con la reliquia della testa di S. Tatiana a Craiova
Akathistos a santa Tatiana (in russo):
[1] Da: Gili
Gioachino (edd), Il libro completo dei
nomi. Origine, significato, usi, curiosità.
[3] Il
suo sepolcro a Roma non è mai stato ritrovato. La reliquia della testa di santa
Tatiana che era venerata a Costantinopoli, dopo la caduta della Città (1453),
quando regnava in Romania il pio principe Neagoe Basarab (1512-1521), fu portata
dai sovrani Craioveşti al Monastero Bistritsa insieme alle reliquie di san
Gregorio il Decapolita. Nel 1955, dopo la riorganizzazione della metropolia di
Oltenia, il capo della santa è stato portato alla Diocesi di Ramnic e traslato
nella Cattedrale di “Sfantul Dimitrie” a Craiova, Romania. La reliquia è
racchiusa in un’urna con i teschi dei santi Sergio, Bacco e Niphon di
Costantinopoli. (cfr: Sf. Tatiana de la Craiova)
[4] Una
semplice lettura dei testi è sufficiente a mostrare le forti affinità che
intercorrono tra le passiones di s.
Tatiana, di s. Martina (anch’essa diaconessa e anche lei festeggiata in
gennaio) e di s. Prisca. Tali similitudini portano a chiedersi se si possano
identificare tutte nella stessa persona, o se agiografie simili siano state adattate
ai loro nomi in epoche successive. Purtroppo la venerazione di Martina e
Tatiana a Roma non è attestata che secoli dopo il loro martirio, mentre Prisca
(o Priscilla) è difficile da identificare (cfr. Tatiana of Rome).
[8] Testo
tradotto dai siti: http://oca.org/FSlives.asp
e http://www.holytrinityorthodox.com/calendar/index.htm,
una versione della passio, tratta da
un manoscritto del Capitolo di S. Maria Maggiore in Roma, si può leggere nella Historia delle sante vergini romane di
Antonio Gallonio Romano, Roma, 1591, 6-11.
[9] Il Tempio di Apollo Sosiano
a Roma era probabilmente dedicato anche a Diana, sorella di Apollo, in seguito
alla distruzione del suo vicino tempio nei lavori per l’edificazione del teatro
di Marcello (wikipedia). Il culto di Diana la dea vergine e protettrice di
quanti promettevano di vivere in verginità, era associato a quello del fratello
anche nel Tempio di Apollo Palatino,
distrutto da un incendio nel 363. Inoltre un santuario dedicato a Diana
Planciana sorgeva proprio tra il Quirinale e il Viminale, cioè nella zona dove
pare fosse ubicata l’antica chiesa romana dedicata a santa Tatiana. Avanzo
allora l’ipostesi che la passio, per quanto possa basarsi su antiche memorie di
martiri, già ampliate e “arricchite” secondo le esigenze tipiche di questo
genere letterario, debba trovare il suo originario contesto nell’avvicendamento
di luoghi di culto pagani passati in uso al culto cristiano, laddove, in questo
caso, si sostituiva al culto della vergine Diana la venerazione della santa
vergine martire Tatiana, sostituzione favorita anche da una certa assonanza tra
i due nomi.
[10]
Secondo un’antica credenza le streghe erano considerate seguaci della dea
Diana. La legge romana proibiva le pratiche magiche in genere, l’avvelenamento,
l’aborto e l’assassinio per stregoneria, condannando i colpevoli alla
crocifissione o a finire nell’anfiteatro con i leoni a divertimento del
popolino (cfr.: Le streghe da Roma antica al
medioevo, interessante articolo dove, inoltre, si evidenzia il
trattamento di tolleranza riservato alle streghe
nell’occidente ancora cristiano ortodosso, cioè durante il primo millennio,
quando i Santi Padri invitavano semplicemente a commiserare l’ignoranza di
quanti praticavano la magia e attendere il loro ravvedimento; cosa assai
diversa dalla pianificazione della caccia
alle streghe propria dell’Inquisizione, gradualmente avviata poco tempo
dopo lo scisma di Roma antica del 1054, e scaturita dalla progressiva e
inesorabile estraneità del cattolicesimo romano da quel respiro patristico ed
evangelico che un tempo univa occidente ed oriente cristiano).
[11] Il Tempio di Giove Ottimo Massimo
era il centro del culto di stato romano. Davanti al tempio terminavano le
cerimonie trionfali e vi si svolgevano le assemblee solenni del Senato, oltre
ai sacrifici augurali dei nuovi consoli (cfr. wikipedia). Secondo alcune delle passiones il padre di santa Tatiana era
stato console romano per tre volte.
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