venerdì 18 gennaio 2013

Vigilia della Teofania

 
 
Dal Commento all’Evangelo di Luca di Origene

Omelia 21
 

Quando si doveva annunziare il mistero dell’Evangelo e diffondere su tutta la terra la buona novella di cui Giovanni nel deserto fu il primo messaggero, allorché l’impero di Tiberio governava il mondo, allora troviamo scritto: Nel quindicesimo anno del suo regno la parola del Signore fu rivolta a Giovanni. Se la salvezza avesse dovuto essere annunciata soltanto ai pagani che avrebbero creduto e se Israele avesse dovuto esserne totalmente escluso, sarebbe stato sufficiente dire: Nel quindicesimo anno di Tiberio Cesare quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea.

Ma siccome molti credenti sarebbero dovuti venire anche dalla Giudea e dalla Galilea, anche questi regni sono menzionati nel titolo.

[...]

La parola di Dio fu rivolta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Osserva nello stesso tempo che il significato è più forte se si intende “deserto” nel senso spirituale, e non in quello letterale puro e semplice. Infatti colui  che predica nel deserto, spreca la sua voce invano, in quanto non c’è nessuno che lo sente parlare. Il precursore di Cristo, la voce di colui che grida nel deserto, predica dunque nel deserto dell’anima che non ha pace. E non solo allora, ma anche oggi è una lampada ardente e brillante (Gv 5, 35), che viene prima e annunzia il battesimo della penitenza per la remissione dei peccati. Poi viene la luce vera (Gv 1, 9) quando la lampada stessa dice: è necessario che egli cresca e io diminuisca (Gv 3, 30).

La parola di Dio è proferita dunque nel deserto, e si diffonde in tutta la regione circostante il Giordano.

Quali altri luoghi avrebbe dovuto infatti percorrere il Battista, se non i dintorni del Giordano, per spingere al lavacro dell’acqua tutti coloro che volevano fare penitenza? Non v’è dubbio che Giordano significa “discendente”. Il fiume di Dio, “che discende” con la potenza di un’ampia corrente, è il nostro Salvatore e Signore nel quale noi siamo battezzati nell’acqua vera, l’acqua della salvezza. E del pari è per la remissione dei peccati che egli annuncia il battesimo. ...

Troviamo nel profeta Isaia il passo dell’Antico Testamento or ora citato: Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Il Signore vuol trovare in voi una strada per poter entrare nelle vostre anime e compiere il suo viaggio: preparate dunque per lui la strada di cui sta scritto: Raddrizzate i suoi sentieri. Voce di colui che grida nel deserto: c’è dunque una voce che grida:  Preparate la via. Dapprima infatti è la voce che giunge alle orecchie; poi, dopo la voce, o  meglio insieme con la voce, è la parola che penetra nell’udito. È in questo senso che Giovanni ha annunziato il Cristo.

Vediamo dunque ciò che annunzia la voce a proposito della parola. Essa dice: Preparate la via al Signore.

Quale strada dobbiamo noi preparare al Signore? Si tratta di una strada materiale? La parola di Dio può forse seguire una simile strada? O non bisogna invece preparare al Signore una via interiore, e disporre nel nostro cuore delle strade dritte e spianate?

È attraverso questa via che è entrato il Verbo di Dio, e prende il suo posto nel cuore umano capace di accoglierlo.

Grande è il cuore dell’uomo, spazioso, capace, sempreché sia puro. Vuoi conoscere la sua grandezza e la sua ampiezza?  Osserva l’estensione delle conoscenze divine che esso contiene. È esso che dice:  Egli mi ha dato una vera conoscenza di ciò che è; egli mi ha fatto conoscere la struttura del mondo, le proprietà degli elementi, l’inizio, la fine e lo svolgersi dei tempi, il cambiamento delle stagioni, la successione dei mesi, il ciclo degli anni, la posizione degli astri, la natura degli animali, la furia delle belve, la violenza degli spiriti e i pensieri degli uomini, le varietà degli alberi e la potenza delle radici (Sap 7, 17-20). Vedi dunque che non è affatto piccolo il cuore dell’uomo che abbraccia tutte queste  cose. Devi intendere questa grandezza, non secondo le sue dimensioni fisiche, ma secondo la potenza del suo pensiero, che è capace di abbracciare la conoscenza di tante verità.

Come vi ho detto, non è piccolo il cuore dell’uomo se può contenere tanto. E se non è piccolo, dato che contiene tante cose, si può benissimo in esso preparare il cammino del Signore e tracciare un dritto sentiero in modo che il Verbo e la Sapienza di Dio possano entrarvi.

Preparate una strada al Signore osservando una condotta onesta, spianate i sentieri con  opere degne, in modo che il Verbo di Dio cammini in voi senza incontrare ostacoli e vi dia la conoscenza dei suoi misteri e del suo avvento, Egli cui appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

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