venerdì 29 marzo 2013

San Patrizio, illuminatore dell’Irlanda




San Patrizio, illuminatore dell’Irlanda

17 (30) marzo

 

Tropario, tono 3

Santo gerarca Patrizio, taumaturgo pari agli apostoli, illuminatore della terra d’Irlanda: implora il Dio misericordioso, che conceda la remissione delle trasgressioni alle nostre anime!
 

Kontakion, tono 4

Ti sei mostrato un vero pescatore di uomini, perché, diffondendo le reti della buona novella dell’Evangelo, hai attirato i pagani nel regno di Cristo, illuminando con il battesimo coloro che languivano nelle tenebre dell’idolatria, e facendoli figli del Dio vivente. Perciò ti supplichiamo, o santo gerarca Patrizio nostro padre: intercedi per noi che onoriamo la tua santa memoria.

 
 
 

San Patrizio fu arcivescovo di Armagh ed è primo patrono d’Irlanda. Le notizie circa la sua vita sono assai incerte e dipendono in buona misura dalla Confessio Sancti Patricii, che è uno scritto autobiografico. Patrizio non era irlandese di nascita, ma sarebbe nato nella Britannia romana, probabilmente nel Galles, verso il 385 nel villaggio di Benaven Taberniae, figlio di un diacono di nome Calpurnio di famiglia benestante. Come lo stesso Patrizio scrive nella sua Confessio, appena sedicenne, mentre si trovava nella sua casa di campagna, verso il 400 fu rapito da pirati irlandesi e fatto schiavo. Strappato alla sicurezza e al benessere della casa paterna, considerò la propria deportazione come un giusto castigo per essersi allontanato da Dio, avendone trascurato i comandamenti. Così digiunava in espiazione delle sue colpe.

Fu in Irlanda, dove, dopo 6 anni di prigionia, maturò il desiderio di farsi apostolo fra le genti celtiche dell’isola. Una notte udì una voce: “Fai bene a digiunare. Presto tornerai in patria. Guarda, la tua nave è pronta”. Liberatosi, dopo giorni di cammino vide la nave e lasciò l’isola per imbarcarsi per la Gallia. Rafforzatasi la sua fede cristiana, iniziò la preparazione ecclesiastica per seguire l’esempio tracciato dal padre e dal nonno. Così per meglio istruirsi, dapprima soggiornò a Lérins, poi passò in Italia e infine si stabilì ad Auxerre dove completò gli studi biblici grazie all’insegnamento di San Germano, che fu vescovo di quella città (418) dopo esserne stato il prefetto. Germano, che era stato in Britannia combattendovi l’eresia pelagiana e diffondendo la vita monastica, infine lo consacrò vescovo.





Alla morte di Palladio, che era stato inviato in Irlanda come vescovo da papa Celestino I nel 431, Patrizio, a motivo della sua conoscenza della lingua gaelica, fu designato suo successore nel duro e difficile apostolato fra quelle popolazioni ancora largamente pagane. La sua evangelizzazione ebbe un singolare successo, raggiungendo le più remote parti dell’isola. Con la sua parola ricca di sapienza conquistò i capi delle varie tribù e dell’intero popolo. Patrizio fondò nuovi vescovadi nelle città irlandesi più importanti, fra cui Armagh, di cui fu il primo vescovo.

Morì verso il 461 e le sue spoglie furono sepolte a Down Patrick. Uno dei tratti caratteristici della sua personalità e del suo apostolato fu la sincerità, che egli voleva fosse una qualità dei catecumeni ai quali ripeteva: “Dio lo sa, io non ho ingannato nessuno di voi”. Gli vengono attribuiti molti scritti, tra cui oltre alla Confessio sancti Patricii anche un’Epistola ad Coroticum, un re bretone. Attorno alla sua figura fiorirono molte leggende, fra cui la più popolare, diffusasi verso il XII secolo, è quella del famoso pozzo, cioè di una immensa voragine attraverso la quale il santo avrebbe mostrato agli increduli irlandesi il Purgatorio. Sul luogo della voragine, chiusa per volere di Alessandro VI nel 1497 e che si trova a Donegal, sorse una chiesa che è meta di frequenti pellegrinaggi.
 

 
 
San Patrizio battezza gli Irlandesi, affresco di scuola lombarda
Colzate (Bg), Santuario di San Patrizio
 
 


Per conoscere i legami tra la nostra terra e san Patrizio:


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