Bergamo, Basilica di S. Maria Maggiore
Agnus Dei, bottega di Giovanni da Campione (1348-1367 ca)
Dall’Omelia
sulla Pasqua di san Melitone vescovo di Sardi
Capp. 65-67; SC 123,
95-101
Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti
il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al
quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai
cieli sulla terra per l’umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel
grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell’uomo
sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le
passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici
come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall’Egitto, e ci
salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le
nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo
sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò
nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l’iniquità
e l’ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l’Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla
libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al
regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per
sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di
tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi.
Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle
acque in Mosè, e nell’agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu
appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle
altezze dei cieli. Egli è l’agnello che non apre bocca, egli è l’agnello
ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge,
condotto all’uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce
non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità
dal profondo del sepolcro.
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