martedì 28 maggio 2013

Mercoledì della 4ª settimana di Pasqua: Metà Pentecoste

 
Icona di Mezza Pentecoste, Mosca XV sec.




Mercoledì della 4ª settimana di Pasqua: Metà Pentecoste (Преполовение)

  

Il mercoledì della IV settimana di Pasqua segna la metà del pentakostarion, il periodo che dalla Pasqua giunge alla Pentecoste. Viene detto perciò mercoledì di mesopentikostis. Gli inni ricordano tale collocazione, il tema della festa è invece specificatamente quella di Gesù Maestro.

Nonostante non sia una delle Grandi Feste ha preortìa e meteortìa ed apodosis l’ottavo giorno.

L’icona della festa stranamente non richiama l’Evangelo del giorno (Gv 7, 14-30), ma mostra il Fanciullo dodicenne che, dopo essere salito con i genitori a Gerusalemme, vi si trattiene nel tempio a discutere con i dottori della Legge.

Il Divino Fanciullo è posto al centro dell’icona, assiso tra un semicerchio di anziani che ascoltano la sua parola.

La figura di dimensioni maggiore e lo scranno più elevato, con uno sgabello per i piedi, mostrano la sua qualità di maestro.

Gli edifici sullo sfondo simboleggiano naturalmente il tempio in cui ha luogo la scena.

 

 

Tropario, tono 8

A metà della festa pasquale, disseta, o Salvatore, l’anima mia assetata con l’acqua della pietà, poiché Tu stesso hai detto a tutti: Chi ha sete venga a me, e beva. Tu sei la fonte della vita, o Cristo Dio, sia gloria a Te.

 

Kontakion, tono 4

O creatore e signore di tutte le cose, o Cristo Dio, a metà della festività legale, dicevi a quelli che ti stavano attorno: Venite a me ed attingete le acque dell’immortalità. Per cui noi ci prostriamo davanti a Te e con fede gridiamo: Donaci la misericordia, Tu infatti sei la sorgente della nostra vita.

 

 

Apostolo: Atti degli apostoli 14, 6-18.

In quei giorni gli apostoli si rifugiarono nelle città della Licaònia, a Listra e Dervi e nei dintorni, e là evangelizzavano. C’era a Listra un uomo incapace di stare in piedi, zoppo sin dal ventre di sua madre, che non aveva mai camminato. Egli udì Paolo parlare e questi, guardandolo fisso e vedendo che aveva fede di esser salvato, disse a gran voce: “Alzati diritto in piedi!” Egli saltò e camminava. La folla allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare in dialetto licaonio e disse: “Gli dei, fatti simili agli uomini, sono scesi da noi!”. E Barnaba lo chiamavano Zeus e Paolo Ermes, perché era lui a portare la parola. Intanto il sacerdote di Zeuss che è all’ingresso della città, recando alle porte tori e ghirlande, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: “Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, deboli come voi, e vi evangelizziamo di tornare da queste cose inutili al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha permesso a ogni popolo di seguire il proprio cammino; ma non ha cessato di dar testimonianza di sé beneficando, dandovi dal cielo piogge e stagioni fruttifere, riempiendo di cibo e di letizia i vostri cuori”. E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.

 

Evangelo: secondo Giovanni 7, 14-30.

A metà della festa Gesù salì al tempio e insegnava. I Giudei ne erano stupiti e dicevano: “Come mai costui conosce le lettere, senza essere stato a scuola?”. Gesù rispose e disse loro: “La mia dottrina non è mia, ma di chi mi ha inviato. Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà di questa dottrina se viene da Dio, o se io parlo da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di chi lo ha inviato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge. Perché cercate di uccidermi?”. Rispose la folla: “Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?”. Rispose Gesù e disse loro: “Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. Mosè vi ha dato la circoncisione - non che venga da Mosè, ma dai padri - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito tutto intero un uomo di sabato? Non giudicate secondo apparenza, ma giudicate con giusto giudizio!”. Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto che egli è il vero Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove è”. Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, disse gridando: “Anche me conoscete e sapete di dove sono! Io non sono venuto da me e chi mi ha inviato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché da lui Io Sono ed egli mi ha inviato”. Allora cercavano di prenderlo, ma nessuno gli mise mano addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

 

 

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La festa di Mezza-Pentecoste del vescovo Alexandre de Zilon

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