giovedì 11 aprile 2013

Dalle Catechesi battesimali di san Cirillo di Gerusalemme

 

Dalle Catechesi battesimali di san Cirillo di Gerusalemme

13,35-36

 

Il legno della vita è stato piantato nella terra perché questa, dapprima esecrata, ottenesse la benedizione ed i morti venissero liberati.
 
 


Non vergogniamoci, allora, di confessare il Crocifisso. In qualsiasi occasione, con fede, tracciamo con le dita un segno di croce: quando mangiamo il pane o beviamo, quando entriamo od usciamo, prima di addormentarci, quando siamo coricati e quando ci alziamo, sia che siamo in movimento o rimaniamo al nostro posto. È un aiuto efficace: gratuito, per i poveri e, per chi è debole, non richiede alcuno sforzo. Si tratta, infatti, d’una grazia di Dio: contrassegno dei fedeli e terrore dei demoni. Con questo segno, infatti, il Signore ha trionfato su di essi, esponendoli alla pubblica derisione (cf. Col 2,15).
 
 
 
 
Allorché, dunque, vedranno la croce, essi si ricorderanno del Crocifisso ed avranno timore di Colui che ha abbattuto le teste del dragone. Non disprezzare, perciò, quel segno, soltanto perché è un dono; al contrario, onora per questo ancor di più il tuo benefattore.

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