Dal Commento alla Lettera agli Efesini
4, 22-25
di Gaio Mario Vittorino († 364)
“Come
la verità è in Gesù, deponete l’uomo vecchio della vita precedente, che si
corrompe seguendo i desideri dell’errore”. Prima della venuta di Cristo vi era
ogni genere di errore e di sapienza vana. Credere nelle cose del mondo,
stimarle eterne, vivere secondo la carne, credere che il re di questo mondo sia
dio: questo è il vecchio uomo. Questo – dice – deponete, come la verità è in
Gesù, perché la verità non è in altri, ma in Gesù è la verità. Le cose che Gesù
ha insegnato, queste sono vere e questo è l’uomo nuovo secondo il quale
dobbiamo vivere. Dunque si abbandoni l’uomo vecchio e la precedente condotta.
Infatti l’uomo vecchio si corrompe seguendo i desideri dell’errore:
completamente rivolto al corpo, riteneva ogni cosa corporea e carnale. Di qui
gli errori e la sapienza, per così dire, mondana, in quanto tutto quello che è
nel mondo, non è secondo lo spirito. Ciò, tuttavia, prima della venuta di
Cristo; ma ora, dopo che siamo stati istruiti dalla sapienza eterna, intendiamo
ciò che è spirituale. Questo è, come ho detto, l’uomo nuovo che così vive e
così intende.
“E
rinnovatevi mediante lo spirito della vostra mente e rivestite l’uomo nuovo che
è stato creato secondo Dio nella giustizia e nella santità e nella verità”.
Come ho detto, il nuovo uomo è colui che intende secondo lo spirito. Per questo
dice: “rinnovatevi mediante lo spirito della vostra mente”. Così l’anima è
migliore, pura, integra; la mente poi è spirito più forte. Dunque rinnovatevi –
dice – mediante lo spirito della vostra mente e rivestite l’uomo nuovo, in modo
che possiate vivere conformemente all’uomo nuovo che è spirituale in quanto
intende secondo lo spirito. Questo uomo spirituale è creato secondo Dio, cioè
in conformità con Dio, come è stato detto: “facciamo l’uomo a nostra immagine e
somiglianza”. Dio non ha volto né aspetto, ma, come Dio è spirito, così anche
noi siamo stati creati secondo Dio affinché intendiamo secondo lo spirito, cioè
affinché nulla intendiamo carnalmente, nulla nel mondo. Infatti egli stesso ha
detto che cosa significa che l’uomo è stato creato secondo Dio: “nella santità
e nella giustizia e nella verità”, affinché, cioè, sia giusto, santo e anche
vero. Infatti chi intende in modo mondano, intende secondo la carne. Chi
intende secondo la carne, non intende il vero né il giusto, né il santo.
Dunque, poiché lo spirito santifica, lo spirito rende giusti, lo spirito che
veramente esiste e sempre esiste e soprattutto è unico, esso è verità. Coloro
dunque che intendono queste cose, rivestono l’uomo nuovo, in quanto sono
rinnovati nello spirito della propria mente.
“Perciò,
abbandonata la menzogna, dite la verità ciascuno al suo prossimo, poiché siamo
membra gli uni degli altri”. Ricollega l’esortazione a tutte le cose dette
sopra con le quali insegnava che le grazie sono distinte, che ognuno deve
sopportare il compagno e deve essere paziente con tutta magnanimità affinché vi
sia vicendevole sopportazione nella carità. Perciò – dice ora – abbandonate la
menzogna, nessuno inganni l’altro, dite la verità e ciascuno agisca, si
comporti, parli con il suo prossimo secondo verità: nessuna frode, nessun
inganno. E avendo detto: “con il suo prossimo” ha aggiunto “poiché siamo membra
gli uni degli altri”, come anche sopra aveva parlato di un solo corpo e di un
solo spirito, eccetera. Infatti, poiché la chiesa è un solo corpo e tutti
costituiscono nella chiesa un solo corpo, ognuno è parte della chiesa. Perciò
uno è membro dell’altro e così si forma un solo corpo – come egli dice – che è
la chiesa. Quale chiesa? Quella di tutte le anime che hanno fede in Dio; di
questa – dice – Cristo è capo. Perciò noi siamo un corpo e ciascuno è membro di
questo corpo. Perciò noi siamo un corpo e ciascuno è membro di questo corpo.
Perciò siamo membra l’uno dell’altro.
Da:
MARIO VITTORINO, Commentari alle Epistole di Paolo gli Efesini, ai Galati, ai
Filippesi, (edd F. GORI), CORONA PATRUM, Torino, 1981, 140-143.
Nessun commento:
Posta un commento