Dal "Trattato sulla
Trinità" di sant'Ilario, vescovo di Poitiers
Lib. 1, 37-38, in PL 10, 48-49
Io sono consapevole che tu, o Dio
Padre onnipotente, devi essere il fine principale della mia vita, in maniera
che ogni mia parola, ogni mio sentimento, esprima te. L'esercizio della parola,
di cui mi hai fatto dono, non può avere ricompensa più ambita che quella di servirti
facendoti conoscere, di mostrare a questo mondo che ti ignora, o all'eretico
che ti nega, che tu sei Padre, Padre cioè dell'Unigenito Dio. Questo solo é il
fine che mi propongo. Per il resto bisogna invocare il dono del tuo aiuto e
della tua misericordia, perché tu col soffio del tuo Spirito possa gonfiare le vele
della nostra fede e della nostra lode e guidarci sulla rotta della
proclamazione intrapresa. Non viene meno infatti alla sua parola colui che ci
ha fatto questa promessa: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto" (Mt 7, 7). Allora noi, poveri come siamo, ti
chiederemo ciò che ci manca e scruteremo con zelo tenace le parole dei tuoi
profeti e dei tuoi apostoli, e busseremo a tutte le porte che sbarrano il
riconoscimento della verità. Ma dipende da te concedere l'oggetto della nostra preghiera,
essere presente a quanto si chiede, aprire a chi bussa. La natura é presa da
una strana pigrizia e non possiamo capire ciò che ti riguarda per la debolezza
della nostra intelligenza. Ma lo studio dei tuoi insegnamenti ci mette in grado
di intendere la tua divinità, e la sottomissione alla fede ci innalza al di
sopra della conoscenza naturale. Attendiamo dunque che tu dia slancio agli
inizi di questa impresa, causa per noi di trepidazione, che la consolidi con crescente
successo e la chiami a partecipare dello spirito dei profeti e degli apostoli,
perché possiamo capire le loro parole nello stesso senso con cui essi le hanno
pronunziate e le interpretiamo nel loro significato.
Parleremo, infatti, di quanto essi
predicarono per tua ispirazione. Annunzieremo cioè te, Dio Eterno, Padre
dell'Eterno e Unigenito Dio.
Confesseremo che tu solo sei senza
nascita con l'unico nostro Signore, Gesù Cristo, generato da te fin
dall'eternità e da non annoverarsi fra gli déi. Generato da te, che sei l'unico
Dio, e non da diversa sostanza. Crederemo che é veramente Dio colui che é nato da
te, che sei veramente Dio e Padre.
Aprici dunque l´autentico
significato delle parole, e donaci luce per comprendere, efficacia di parola,
vera fede. Fa´ che possiamo esprimere ciò che crediamo, che proclamiamo te,
unico Dio Padre, e l´unico Signore Gesù Cristo, secondo quanto ci è stato
trasmesso dai profeti e dagli apostoli. Fa´ che contro gli eretici, che lo
negano, sappiamo affermare che tu, o Padre, sei Dio insieme al Figlio, e sappiamo
predicarne senza errori la divinità.
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