Da: Smascheramento
e confutazione della falsa gnosi
di sant’Ireneo vescovo di Lione
1. Se qualcuno
chiede (…): “Non poteva Dio creare l’uomo fin dall’origine perfetto?”, sappia
che a Dio, in quanto eternamente identico a se stesso e in quanto Imprincipiato,
di per sé tutto è possibile (Mt 19, 26); le creazioni, invece, in quanto hanno
posteriormente ricevuto il proprio principio, per forza di cose sono inferiori
al loro Creatore anche per ciò: esse infatti non possono essere imprincipiate
e, nel contempo, posteriormente principiate. In quanto non imprincipiate, le
creazioni sono prive di perfezione, in quanto poi posteriormente principiate,
esse appaiono come bambini, e, in quanto tali, non ancora atte e preparate alla
condizione di uno status di perfezione.
Nella misura in cui la madre è in grado di offrire un cibo solido al suo
bambino, ma questi non è ancora pronto a ricevere un nutrimento adatto a una
maggiore età, così pure Dio: egli era in grado di offrire all’uomo fin
dall’origine la perfezione, ma l’uomo non era ancora in grado di riceverla:
perché era ancora fanciullo. E per questo motivo, nel compimento dei secoli, il
Signore nostro venne presso di noi, ricapitolando in sé ogni realtà, non come
egli era in grado di venire, ma come era a noi possibile vederlo. Egli infatti
poteva essere rivestito della sua incorruttibile gloria; ma noi non avremmo mai
potuto sopportare la magnificenza di questa gloria. Ecco perché il pane
perfetto del Padre, trattandoci come bambini, si offrì a noi come latte, qual era
appunto la sua presenza umana, di modo che, nutriti come dalle mammelle della
sua carne, e, abituati a questo allattamento, riuscissimo a mangiare il corpo e
bere il sangue del Lògos di Dio, il
pane dell’immortalità, che è lo Spirito del Padre, e potessimo contenerlo
dentro di noi.
2. Perciò san
Paolo dice ai Corinzi: “Vi dovetti dare del latte da bere e non del cibo
solido, perché non lo potevate ricevere” (1Cor 3, 2); e cioè, voi avete appreso
la venuta del Signore in quanto Uomo, ma lo Spirito del Padre non riposa ancora
su di voi, per via della vostra debolezza… Nel modo in cui Paolo poteva offrire
a loro cibo solido… mentre essi non potevano riceverlo… così pure Dio era in
grado di offrire fin dall’origine la perfezione all’uomo, ma questi, in quanto
posteriormente venuto in essere, non poteva riceverla, o, una volta contenuta,
non poteva conservarla. Ecco perché il Figlio di Dio, pur essendo perfetto, si
rese bambino accanto all’uomo, non per se stesso, ma per l’uomo, manifestandosi
come bambino, di modo che l’uomo potesse contenerlo…
3. (…)
L’ordine, il ritmo e la condotta con cui l’uomo generato e creato diviene a
immagine e somiglianza del Dio ingenerato, è questo: il Padre decide e comanda,
il Figlio esegue e modella, lo Spirito nutre e fa crescere, l’uomo progredisce
gradualmente e si eleva verso la perfezione: vale a dire, si avvicina
all’Ingenerato. Perfetto, infatti, è l’Ingenerato; e questi è Dio. Occorreva
quindi che l’uomo fosse prima generato, che una volta generato crescesse, che
una volta cresciuto divenisse adulto, che una volta divenuto adulto si
moltiplicasse, che una volta moltiplicatosi divenisse forte, che una volta
dotato di forze venisse glorificato, e una volta glorificato riuscisse a vedere
il suo Sovrano. Dio è, infatti, colui che sarà visto nel futuro; e la visione
di Dio è costitutiva di incorruttibilità: “l’incorruttibilità rende simili a
Dio”.
Da: PANAYOTIS NELLAS, Voi siete
dei. Antropologia dei Padri della Chiesa, Roma, 1993, 213-214.
Nessun commento:
Posta un commento