Immagine di S. Giovanni Crisostomo in S. Maria Maggiore
San Giovanni Crisostomo arcivescovo di
Costantinopoli
13 (26) Novembre
Tropario di San Giovanni Crisostomo, Tono 8
La
grazia della tua bocca, che come torcia rifulse, ha illuminato tutta la terra,
ha deposto nel mondo tesori di generosità, e ci ha mostrato la sublimità
dell’umiltà. Mentre dunque ammaestri con le tue parole, o padre Giovanni
Crisostomo, intercedi presso il Verbo, Cristo Dio, per la salvezza delle anime
nostre.
Kontakion di San Giovanni Crisostomo, Tono 6
Dai
cieli hai ricevuto la divina grazia, e con le tue labbra ammaestri tutti ad
adorare l’unico Dio nella Trinità. Giovanni Crisostomo, santo beatissimo, noi,
com’è degno, ti celebriamo: tu sei infatti nostro maestro, perché ci manifesti
le realtà divine.
Dalle Omelie di san Giovanni
Crisostomo
(Prima dell’esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430)
Molti marosi e
minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi,
perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la
roccia. S’innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù.
Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire
un guadagno» (Fil 1,21). Allora l’esilio? «Del Signore è la terra e quanto
contiene» (Sal 23,1). La confisca de beni? «Non abbiamo portato nulla in questo
mondo e nulla possiamo portarne via» (1Tm 6,7). Disprezzo le potenze di questo
mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze
non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo
motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia.
Non senti il
Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a
loro»? (Mt 18,20). E non sarà presente là dove si trova un popolo così
numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze?
No, perché ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questa è il mio bastone,
la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto,
ho tra le mani la sua Scrittura, leggo la sua parola. Essa è la mia sicurezza e
la mia difesa. Egli dice: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del
mondo» (Mt 28,20).
Cristo è con me, di chi avrò
paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore
dei principi, tutto questo per me vale di meno di semplici ragnatele. Se la
vostra carità non mi avesse trattenuto, non avrei indugiato un istante a
partire per altra destinazione oggi stesso. Ripeto sempre: «Signore, sia fatta
la tua volontà» (Mt 26,42). Farò quello che vuoi tu, non quello che vuole il
tale o il tal altro. Questa è la mia torre, questa la pietra inamovibile, il
bastone del mio sicuro appoggio. Se Dio vuole questo, bene! Se vuole ch’io
rimanga, lo ringrazio. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie.
Dove sono io,
là ci siete anche voi. Dove siete voi, ci sono anch’io. Noi siamo un solo corpo
e non si separa il capo dal corpo, né il corpo dal capo. Anche se siamo
distanti, siamo uniti dalla carità; anzi neppure la morte ci può separare.
Il corpo
morrà, l’anima tuttavia vivrà e si ricorderà del popolo. Voi siete i miei
concittadini, i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, le mie membra, il
mio corpo, la mia luce, più amabile della luce del giorno. Il raggio solare può
recarmi qualcosa di più giocondo della vostra carità? Il raggio mi è utile
nella vita presente, ma la vostra carità mi intreccia la corona per la vita
futura.
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