San Leonardo di Noblac, monaco recluso
6 (19) Novembre
Leonardo di
Noblac, conosciuto anche come san Leonardo abate, eremita o del Limosino
(castello di Vandôme, Corroi, circa 496 – Noblac, 6 novembre 545 o forse 559),
è stato un abate francese, che visse da eremita gran parte della vita; è
considerato santo dalla Chiesa cattolica [e dalla Chiesa Ortodossa], in
particolare nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa.
Agiografia
Leonardo
nacque in Gallia da nobili franchi nel castello di Vandôme nel villaggio di
Corroi presso Orléans all'epoca dell'imperatore Anastasio; rifiutò di
arruolarsi per seguire l'allora arcivescovo di Reims, Remigio che lo tenne a
battesimo.
Il re dei
Franchi Salii, Clodoveo, amico della sua famiglia, concesse a lui, come a
Remigio, la facoltà di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto
innocenti. E Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di
persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà. Leonardo poi
avrebbe rifiutato l'offerta della sede vescovile che gli sarebbe spettata,
preferendo ritirarsi in un monastero a Orléans con queste parole:
Principe, date la mitra pontificale a coloro
che la desiderano. Io mi accontento di lodare il Signore conducendo una vita da
eremita. (Vita 7)
Abbandonata la
corte con suo fratello Lifardo, si ritirò per qualche tempo presso il monastero
di Micy; divenuto diacono si diresse a sud e decise di fondare il suo eremo
nella foresta di Pauvain, nel Limosino. Ebbe tanti seguaci e la fama della sua
santità arrivò fino al re che ne richiese l'intervento quando la regina
Clotilde, transitando in quella zona, venne sorpresa dalle doglie del parto.
L'intervento di Leonardo lenì i dolori della regina che poté dare alla luce il
suo bambino. Clodoveo per riconoscenza gli concesse la parte di bosco che
sarebbe riuscito a descriverne in un giorno a dorso d'asino. Qui Leonardo
edificò un oratorio intitolato a Nostra Signora di sotto gli alberi ed eresse
un altare in onore di san Remigio. Secondo la leggenda devozionale, fece,
quindi, un buco in terra che si riempì miracolosamente d'acqua dando origine ad
un pozzo che venne nominato nobiliacum, in ricordo della donazione regale. Dal
nobiliacum prese il nome anche la cittadina che si andò formando attorno al monastero
e che inizialmente prese il nome di Noblac, quindi Noblat e oggi è chiamata
Saint-Léonard-de-Noblat in onore del suo illustre fondatore.
La tradizione
vuole che il santo sia morto il 6 novembre, ma manca una datazione precisa
dell'anno, che dovrebbe attestarsi intorno alla metà del VI secolo.
Culto
Il monastero
con le spoglie di Leonardo divenne presto meta di pellegrinaggio di fedeli. Il
culto però si diffuse in tutt'Europa a partire dall'XI secolo. Un grande
contributo al suo culto lo dette anche il pellegrinaggio nel 1106 di Boemondo I
d'Antiochia, imprigionato dagli infedeli e poi liberato tre anni più tardi, per
merito, a suo dire, dell'intervento di san Leonardo da lui invocato. Anche il
re d'Inghilterra Riccardo cuor di leone si sarebbe recato a ringraziare il
santo nel 1197, a seguito della sua liberazione dalle prigioni dell'imperatore
di Germania.
Noblac divenne
anche una delle tappe del cammino verso Santiago di Compostela, divenendo così
a maggior ragione una meta di pellegrinaggio frequentatissima dai fedeli, in
particolare da quelli dell'Europa centrorientale.
La sua
venerazione si diffuse anche in Italia dove la sua popolarità ebbe un impulso
anche grazie ai Normanni che ne introdussero il culto in Sicilia.
Iconografia
È spesso
rappresentato con delle catene, per la sua particolare protezione degli
imprigionati o carcerati ingiustamente; talvolta è in abito diaconale,
episcopale, più spesso indossa il saio di un monaco.
Reliquie
Il 17 febbraio
di ogni anno, presso la collegiata di Saint-Léonard-de-Noblat, si commemora
l'inventio delle reliquie di san Leonardo avvenuta nel 1403, dopo che per
parecchi anni se ne erano perse completamente le tracce[1]. Le circostanze di
questa straordinaria scoperta sono riportate dall'abate Oroux nel XVIII secolo:
dopo aver perso totalmente le tracce del
luogo di inumazione del Santo, si tenne una cerimonia di preghiera, nel corso
della quale un contadino s'alzò per indicare in quale luogo della chiesa
scavare. Lì furono ritrovati tre casse di piombo, all'interno di un sarcofago
in pietra. Due di queste presentavano delle iscrizioni in latino inerenti alle
ossa e alle ceneri di san Leonardo. ( + ossa beati leonardi +)[2]. A
seguito di tale ritrovamento, le reliquie furono collocate all'interno di due
grossi reliquiari posti sopra l'altare maggiore, protetti da una grata di ferro
battuto. Mentre le due casse di piombo, ormai vuote, sono parte del tesoro
della Collegiata e sono tuttora visibili per i visitatori. Sempre presso la
Collegiata all'interno di una coppa dorata del XIX secolo è custodito il cranio
di San Leonardo[1].
Ogni sette
anni, la Confrérie de Saint-Léonard-de-Noblat[3], organizza le Ostensioni, una
presentazione solenne delle reliquie alla venerazione dei fedeli. Esse hanno
inizio con la ricognizione canonica delle reliquie di san Leonardo abate da
parte dei confratelli, il venerdì di Quaresima e terminano la domenica della
Santa Trinità[4].
Altre
reliquie sono custodite a Mascali (probabilmente parte di un'ulna), a Cerreto
Guidi e a Malta.
Una reliquia
secondaria (o reliquia da contatto) è custodita presso la Parrocchia San
Leonardo abate, a Panza d'Ischia, donata nel 2004, dalla Confrérie de
Saint-Léonard-de-Noblat, in occasione del Meeting Nazionale Amici di San
Leonardo[5]. Un'altra reliquia secondaria (o reliquia da contatto) è custodita
nella Chiesa Parrocchiale di San Leonardo abate in Marsala (TP) e portata da un
pellegrinaggio a Noblat organizzato dal parroco pro-tempore Don Giuseppe
Maniscalco il 27 maggio 1990.
Patronati
Per le vicende
che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, è considerato il
patrono dei carcerati; gli è stata attribuita la protezione dei fabbricanti di
catene, fibbie, fermagli, ecc. Nella zona di Liegi in Belgio è patrono dei
minatori. La sua intercessione viene invocata per i parti difficili, i mal di
testa, le malattie dei bambini, le malattie del bestiame, la grandine, i
banditi e anche contro l'obesità.
Celebrazioni
La
celebrazione liturgica avviene il 6 novembre, presunta data della sua morte. In
molte località i festeggiamenti, di origini antichissime, avvengono in
concomitanza di fiere e sagre.
Note
1.^ a b Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.15.
2.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag15.3.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.21
4.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.28.
5.^ Confrerie de saint Léonard, Saint Léonard du Limousin, 2005. pag.32.
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