San Nicola il taumaturgo, arcivescovo di
Mira di Licia
6 (19) Dicembre
Tropario, tono 4
Regola di fede, immagine di
mitezza, maestro di continenza: così ti ha mostrato al tuo gregge la verità dei
fatti. Per questo, con l’umiltà, hai acquisito ciò che è elevato, con la
povertà, la ricchezza, o padre e pontefice Nicola. Intercedi presso il Cristo
Dio, per la salvezza delle nostre anime.
Kontakion, tono 3
A Mira, o santo, ti sei mostrato
sacerdote: oggi infatti, compiendo l’evangelo di Cristo, hai dato la vita per
il tuo popolo, hai salvato gli innocenti dalla morte. Per questo sei stato
santificato, quale grande iniziato della divina grazia.
Per la tua preghiera
ed edificazione puoi leggere:
La Pasqua
Invernale: La Festa di San Nicola del rev. padre Thomas Hopko
Un regalo ai più piccoli:
racconti Russi su san Nicola
Il lupo affamato e la mucca
Nella fantasia
popolare russa S. Nicola non è un santo come gli altri. È uno che per il popolo
e specialmente per i deboli fa tutto, ma... proprio tutto. Anche disobbedire a
Gesù. Come narra questa fiaba.
Una volta,
essendo venuto a Gesù il desiderio di visitare la terra, pensò che il compagno
ideale fosse S. Nicola, colui che più capiva la povera gente. Una sera
bussarono alla casa di una povera vedova con i suoi bambini. Quando chiesero da
mangiare, la vedova ebbe un momento di esitazione pensando ai suoi bambini e
sapendo che la mucca non dava latte perché stava per figliare. Poi accondiscese
e, con sua grande sorpresa, il panino che mise a tavola, appena era addentato
da Gesù e da Nicola, ricompariva integro sulla tavola. Anzi trovò anche la
farina nel granaio e all’alba preparò per loro delle frittelle. Quindi Gesù e
Nicola ripresero il cammino fra i campi verdeggianti. Un po’ stanchi, passarono
vicino a un mulino, ma il padrone arrogante li cacciò: Andate via, mangiaufo e fannulloni. E li fece allontanare dai suoi
servi.
Giunti quindi
al limitare di un bosco, si stesero a terra per riposare un po’. Ed ecco
accorrere verso di loro un lupo grigio affamato: Signore io voglio mangiare; sono tre giorni che giro senza trovare da
mangiare.
E Gesù: Vai dalla vedova del soldato. Ha una mucca
bianca. Sbranala e mangiala.
Nicola non
riuscì a trattenersi: Ma Signore, è così
povera e ci ha accolto bene!
Ma Gesù fece
segno al lupo che partì di gran carriera. Quando chiese a Nicola di raccogliere
un po’ di rami secchi e accendere il fuoco, Nicola entrò nel bosco e... come un
fulmine cominciò a correre, arrivando alla casetta prima del lupo. Gettò fango
sulla mucca, tanto da farla sembrare nera. Tornò quindi da Gesù per accendere
il fuoco. Intanto giunto alla casetta anche il lupo, quando vide una mucca nera
e non bianca, come aveva detto Gesù, non se la sentì di mangiarla.
Al mattino
Gesù e Nicola ripresero il cammino, ed ecco di nuovo il lupo: Signore, c’è soltanto una mucca nera?!.
E Gesù: E allora mangia la nera.
Nicola avrebbe
voluto vanificare l’ordine di Gesù e accorrere in aiuto della donna. Ma si
trattenne. Durante la notte infatti aveva sognato di una botticella piena di
monete d’oro che rotolava giù dalla collina. Signore, aveva detto, diamola
alla povera donna con i bambini che piangono.
E Gesù: No Nicola, questa è destinata al padrone del
mulino. Ed infatti questi la ricevette, esclamando: Peccato che la botticella sia una sola, sarei stato felice che fossero
state una decina!
Avvertendo la
sete Nicola si avvicinò ad un pozzo ma, quale non fu la sorpresa, questo
brulicava di serpenti e all’orlo era legato il padrone del mulino fra
sofferenze atroci.
Finalmente più
avanti trovò un altro pozzo, pieno di acqua fresca e pura. La donna coi bambini
giocava felice nel prato. Ad un tratto sentì Gesù che lo chiamava: Nicola, perché stai lì tutto questo tempo?
E Nicola: Come sarebbe, sono stato tre minuti!
E Gesù di
rimando: Non tre minuti, ma tre anni.
Erano di nuovo in Paradiso.
San Nicola e San Cassiano
Una volta d’autunno,
un contadino mentre procedeva per una strada di campagna affondò con il suo
carro nel fango. Tutti sanno come sono da noi le strade. Se pensiamo poi che
ciò avveniva d’autunno, allora non si possono neppure descrivere. Si trovò a
passar di là San Cassiano. Il contadino, che non sapeva chi fosse, cominciò a
supplicarlo: Signore, aiutami a tirar
fuori il carro.
Al che il
beato Cassiano rispose: Ma sei matto! Ci
mancherebbe che mi imbratti i vestiti per te! E se ne andò per la sua
strada.
Non passò molto
tempo ed ecco passare di là il beato Nicola. Quasi piangendo il contadino lo
supplicò: Bàtjuška, bàtjuška, aiutami a
tirar fuori il carro che è rimasto bloccato nel fango. E san Nicola lo
aiutò.
Arrivò il
momento che il beato Cassiano e il beato Nicola dovettero fare ritorno in
paradiso. Dio chiese: Dove sei stato, san
Cassiano?
Rispose: Sono stato sulla terra. Mi è capitato di
passare vicino ad un contadino, il carro del quale era sprofondato nel fango.
Mi ha chiesto di aiutarlo a tirare fuori il carro, ma io sono stato attento a
non sporcarmi questo vestito paradisiaco.
Rivolto poi a
san Nicola, Dio chiese: E tu, ... dove
sei stato per sporcarti a quel modo?
Nicola
rispose: Sono stato sulla terra. Stavo
facendo quella stessa strada ed ho aiutato il contadino a tirare fuori il carro.
Allora Dio
disse: Ascolta Cassiano. Tu non hai
aiutato il contadino, allora non avrai che una festa ogni tre anni. Tu, beato
Nicola, poiché hai aiutato il contadino a tirar fuori il carro dal fango, sarai
onorato con la celebrazione di due feste ogni anno.
E da quel
momento così avvenne. In onore di Cassiano la festività liturgica viene solo
nell’anno bisestile, mentre in onore di S. Nicola ci sono due feste, una a
maggio e l’altra a dicembre.
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