mercoledì 19 dicembre 2012

San Nicola

 
San Nicola il taumaturgo, arcivescovo di Mira di Licia

6 (19) Dicembre

 

Tropario, tono 4

Regola di fede, immagine di mitezza, maestro di continenza: così ti ha mostrato al tuo gregge la verità dei fatti. Per questo, con l’umiltà, hai acquisito ciò che è elevato, con la povertà, la ricchezza, o padre e pontefice Nicola. Intercedi presso il Cristo Dio, per la salvezza delle nostre anime.

 

Kontakion, tono 3

A Mira, o santo, ti sei mostrato sacerdote: oggi infatti, compiendo l’evangelo di Cristo, hai dato la vita per il tuo popolo, hai salvato gli innocenti dalla morte. Per questo sei stato santificato, quale grande iniziato della divina grazia.

 

 

Per la tua preghiera ed edificazione puoi leggere:

 


La Pasqua Invernale: La Festa di San Nicola del rev. padre Thomas Hopko

 

 

Un regalo ai più piccoli: racconti Russi su san Nicola

 

Il lupo affamato e la mucca

Nella fantasia popolare russa S. Nicola non è un santo come gli altri. È uno che per il popolo e specialmente per i deboli fa tutto, ma... proprio tutto. Anche disobbedire a Gesù. Come narra questa fiaba.

Una volta, essendo venuto a Gesù il desiderio di visitare la terra, pensò che il compagno ideale fosse S. Nicola, colui che più capiva la povera gente. Una sera bussarono alla casa di una povera vedova con i suoi bambini. Quando chiesero da mangiare, la vedova ebbe un momento di esitazione pensando ai suoi bambini e sapendo che la mucca non dava latte perché stava per figliare. Poi accondiscese e, con sua grande sorpresa, il panino che mise a tavola, appena era addentato da Gesù e da Nicola, ricompariva integro sulla tavola. Anzi trovò anche la farina nel granaio e all’alba preparò per loro delle frittelle. Quindi Gesù e Nicola ripresero il cammino fra i campi verdeggianti. Un po’ stanchi, passarono vicino a un mulino, ma il padrone arrogante li cacciò: Andate via, mangiaufo e fannulloni. E li fece allontanare dai suoi servi.

Giunti quindi al limitare di un bosco, si stesero a terra per riposare un po’. Ed ecco accorrere verso di loro un lupo grigio affamato: Signore io voglio mangiare; sono tre giorni che giro senza trovare da mangiare.

E Gesù: Vai dalla vedova del soldato. Ha una mucca bianca. Sbranala e mangiala.

Nicola non riuscì a trattenersi: Ma Signore, è così povera e ci ha accolto bene!

Ma Gesù fece segno al lupo che partì di gran carriera. Quando chiese a Nicola di raccogliere un po’ di rami secchi e accendere il fuoco, Nicola entrò nel bosco e... come un fulmine cominciò a correre, arrivando alla casetta prima del lupo. Gettò fango sulla mucca, tanto da farla sembrare nera. Tornò quindi da Gesù per accendere il fuoco. Intanto giunto alla casetta anche il lupo, quando vide una mucca nera e non bianca, come aveva detto Gesù, non se la sentì di mangiarla.

Al mattino Gesù e Nicola ripresero il cammino, ed ecco di nuovo il lupo: Signore, c’è soltanto una mucca nera?!.

E Gesù: E allora mangia la nera.

Nicola avrebbe voluto vanificare l’ordine di Gesù e accorrere in aiuto della donna. Ma si trattenne. Durante la notte infatti aveva sognato di una botticella piena di monete d’oro che rotolava giù dalla collina. Signore, aveva detto, diamola alla povera donna con i bambini che piangono.

E Gesù: No Nicola, questa è destinata al padrone del mulino. Ed infatti questi la ricevette, esclamando: Peccato che la botticella sia una sola, sarei stato felice che fossero state una decina!

Avvertendo la sete Nicola si avvicinò ad un pozzo ma, quale non fu la sorpresa, questo brulicava di serpenti e all’orlo era legato il padrone del mulino fra sofferenze atroci.

Finalmente più avanti trovò un altro pozzo, pieno di acqua fresca e pura. La donna coi bambini giocava felice nel prato. Ad un tratto sentì Gesù che lo chiamava: Nicola, perché stai lì tutto questo tempo?

E Nicola: Come sarebbe, sono stato tre minuti!

E Gesù di rimando: Non tre minuti, ma tre anni.

Erano di nuovo in Paradiso.

 

San Nicola e San Cassiano

Una volta d’autunno, un contadino mentre procedeva per una strada di campagna affondò con il suo carro nel fango. Tutti sanno come sono da noi le strade. Se pensiamo poi che ciò avveniva d’autunno, allora non si possono neppure descrivere. Si trovò a passar di là San Cassiano. Il contadino, che non sapeva chi fosse, cominciò a supplicarlo: Signore, aiutami a tirar fuori il carro.

Al che il beato Cassiano rispose: Ma sei matto! Ci mancherebbe che mi imbratti i vestiti per te! E se ne andò per la sua strada.

Non passò molto tempo ed ecco passare di là il beato Nicola. Quasi piangendo il contadino lo supplicò: Bàtjuška, bàtjuška, aiutami a tirar fuori il carro che è rimasto bloccato nel fango. E san Nicola lo aiutò.

Arrivò il momento che il beato Cassiano e il beato Nicola dovettero fare ritorno in paradiso. Dio chiese: Dove sei stato, san Cassiano?

Rispose: Sono stato sulla terra. Mi è capitato di passare vicino ad un contadino, il carro del quale era sprofondato nel fango. Mi ha chiesto di aiutarlo a tirare fuori il carro, ma io sono stato attento a non sporcarmi questo vestito paradisiaco.

Rivolto poi a san Nicola, Dio chiese: E tu, ... dove sei stato per sporcarti a quel modo?

Nicola rispose: Sono stato sulla terra. Stavo facendo quella stessa strada ed ho aiutato il contadino a tirare fuori il carro.

Allora Dio disse: Ascolta Cassiano. Tu non hai aiutato il contadino, allora non avrai che una festa ogni tre anni. Tu, beato Nicola, poiché hai aiutato il contadino a tirar fuori il carro dal fango, sarai onorato con la celebrazione di due feste ogni anno.

E da quel momento così avvenne. In onore di Cassiano la festività liturgica viene solo nell’anno bisestile, mentre in onore di S. Nicola ci sono due feste, una a maggio e l’altra a dicembre.

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