Sant’Ambrogio arcivescovo di Milano
7 (20) Dicembre
Tropario, tono 4
Regola di fede, immagine di
mitezza, maestro di continenza: così ti ha mostrato al tuo gregge la verità dei
fatti. Per questo, con l’umiltà, hai acquisito ciò che è elevato, con la povertà,
la ricchezza, o padre e pontefice Ambrogio. Intercedi presso il Cristo Dio, per
la salvezza delle nostre anime.
Altro tropario, tono 3
Come maestro delle cose divine e presule
sapiente, inizi i fedeli nella acribia delle dottrine, beato Ambrogio, dissolvi
la nebbia provocata dagli eretici, manifesti la Grazia della pietà mandata da
Dio a coloro che ti onorano conservandoli illesi.
Kontakion, tono 3
Rifulgendo per divine dottrine, hai
represso l’errore di Ario, o iniziatore ai sacri riti e pastore Ambrogio; e
compiendo prodigi per la potenza dello Spirito, hai realmente sanato molte
specie di mali; padre santo, supplica il Cristo Dio per la salvezza delle
nostre anime.
Exapostilarion
Difensore dell’Ortodossia, fondamento
della Chiesa, sostegno dei pontefici e vescovo sapiente tu ti sei mostrato, Ambrogio,
guidando il gregge ai pascoli della pietà, respingendo come belve indomabili le
torme dei non ortodossi, o araldo di Dio, spiegando la consustanzialità della
santa Triade.
Per la tua edificazione
puoi leggere:
Dal De
paenitentia di sant’Ambrogio
(II, 867.73)
Oh, se tu
riservassi anche a me il fango dei tuoi piedi, Gesù, che hai macchiato mentre
camminavi in me! Oh, se mi offrissi da detergere la sporcizia delle tue piante,
che io, col mio comportamento, ho fatto aderire ai tuoi piedi! Ma da dove mi
verrà l’acqua viva, con cui possa lavare i tuoi piedi? Se non ho l’acqua, ho
lacrime, e mentre con esse lavo i tuoi piedi, potessi io sciacquare me stesso!
Che motivo ho, perché tu dica di me: Gli sono stati perdonati molti peccati,
perché ha molto amato? (Lc 7, 47) Riconosco che ho avuto più debiti e che è
stato rimesso di più a me, che sono stato chiamato dallo strepito delle liti
forensi e dal terrore della pubblica amministrazione al sacerdozio. E perciò
temo di risultare ingrato, se amo di meno, io cui è stato rimesso di più.
Mantieni,
Signore, la tua concessione, custodisci il dono che mi hai conferito, benché ne
rifuggissi. Io, infatti, sapevo che non ero degno di essere chiamato vescovo,
perché mi ero dato a questo secolo. Ma per grazia tua sono quello che sono
(cfr. I Cor 15, 10), e sono invero il più piccolo di tutti i vescovi e l’infimo in merito (cfr. I Cor 15, 9);
tuttavia, poiché anch’io ho fatto qualche sforzo per la tua santa Chiesa,
proteggi questo frutto, così da non lasciar perire, una volta sacerdote, colui
che, perduto, chiamasti al sacerdozio, e così che, in primo luogo, sappiamo
aver compassione, con intimo affetto, dei peccatori… e, ogni volta che viene
esposto il peccato di qualcuno che ha errato, io lo compatisca, e non lo
riprenda con superbia, ma mi addolori e pianga.
Nessun commento:
Posta un commento