Taddeo di Bartolo, Battesimo di Cristo
Dalla Homilia XXX De Epiphania di san Massimo di Torino
PL 57, 291-294
L’Evangelo ci racconta che il Signore venne al
Giordano per essere battezzato e volle che in questo stesso fiume la sua
consacrazione fosse confermata da segni celesti. Non dobbiamo meravigliarci che
in questo egli abbia preceduto tutti gli altri. Volle compiere per primo quello
che comandava di fare, per insegnare - da buon maestro - la sua dottrina non
tanto con le parole, quanto piuttosto con gli atti che compiva...
È significativo che questa festa segua, nello stesso
volgere di tempo, quella della nascita del Signore, nonostante siano intercorsi
degli anni fra i due avvenimenti, perché credo che tale festività celebri
ancora una nascita... Là nasce come uomo e Maria, sua madre, lo riscalda
stringendolo al seno; qui nasce secondo il mistero e Dio, suo Padre, lo
abbraccia con la carezza della sua voce, dicendo: Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho riposto ogni mia
compiacenza, ascoltatelo (Mt 3, 17 e 17, 5) ...
Oggi dunque il Signore Gesù è venuto a ricevere il
battesimo e ha voluto che il suo corpo fosse lavato nell’acqua del Giordano.
Qualcuno forse dirà: «Perché ha voluto farsi battezzare se è Santo?». Ascoltami
dunque: Cristo è battezzato, non per essere santificato dalle acque, ma per
santificare lui stesso le acque e per purificare - lui, puro - le acque che
tocca. Si tratta dunque più di una consacrazione dell’acqua che di quella del
Cristo.
Dal momento in cui il Salvatore è lavato, tutta l’acqua
è resa pura in vista del battesimo di noi tutti e viene purificata la sorgente,
perché la grazia del lavacro passi alle generazioni che si succederanno nel
tempo. Il Cristo passa per primo attraverso il battesimo, perché i popoli
cristiani seguano con fiducia il suo esempio.
Così la colonna di fuoco precedette i figli di Israele
nel Mar Rosso, perché la seguissero coraggiosamente nel cammino da essa
indicato e, ancora per prima, attraversò le acque, per preparare la strada a
quanti la seguivano. Questo avvenimento fu, secondo la parola dell’Apostolo,
una figura del battesimo (cfr. I Cor 10, 1 ss.) e battesimo era veramente
quello in cui gli uomini erano coperti da una nube e portati dalle acque. Tutto
ciò ha compiuto lo stesso Cristo nostro Signore, che, come allora aveva
preceduto nella colonna di fuoco i figli d’Israele, così nel Giordano
precedette nella colonna del suo corpo i popoli cristiani. La stessa colonna,
dico, che illuminava gli occhi degli Ebrei in marcia, dona la luce ai cuori dei
credenti. Allora essa tracciò un cammino sicuro tra le onde, ora corrobora la
via della fede in questo lavacro: chi procederà intrepido, con fede, come i
figli di Israele, non temerà la persecuzione degli Egiziani.
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