Inno di sant’Ambrogio arcivescovo di
Milano nel natale del Signore
Volgiti a noi, tu che guidi Israele,
e siedi sopra i Cherubini,
appari al cospetto di Efrem:
dispiega la tua potenza e vieni.
Vieni, redentor delle genti,
mostra il parto della Vergine
e guardi con meraviglia tutto il mondo:
questo è un parto che si addice a Dio.
Non da seme umano,
ma per il soffio fecondante dello Spirito,
il Verbo di Dio si è fatto carne,
è sbocciato il frutto del grembo.
Cresce il grembo della Vergine,
ma intatto rimane il chiostro del pudore;
rifulgono i vessilli della virtù:
Dio dimora nel tempio.
Avanzi dal suo talamo,
l’aula regale del pudore,
il gigante dalla duplice natura,
per percorrere veloce la sua via.
La sua uscita dal Padre
E il suo ritorno al Padre,
la sua discesa fino agli inferi
e il suo ritorno al regno di Dio.
Uguale all’eterno Padre,
cingiti del trofeo della carne
rafforzando con la tua potenza
la debolezza del nostro corpo.
Già risplende il tuo presepe;
e la notte irradia una nuova luce,
che nessuna tenebra oscuri,
ma risplenda di fede perenne.
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