sabato 19 gennaio 2013

Teofanie del Signore

 
Teofanie del Signore
San Giorgio in Lemine, Almenno San Salvatore (Bg)
 
Le Sante Teofanie del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo

(Battesimo del Signore)

6 (19) gennaio

 

La Chiesa in antico celebrava la festa della natività del Signore e dell’adorazione dei magi il 6 gennaio, unitamente alla Manifestazione del Signore nel Giordano, era la festa delle Teofanie o Festa delle Luci. In occidente i cristiani in opposizione alla festa pagana del Sol invictus del 25 dicembre fissarono la celebrazione della nascita di Cristo Sole di giustizia (ovvero la sua Manifestazione nella carne), che fu istituzionalizzata intorno al 380 e recepita anche dalle Chiese in oriente. Il 6 gennaio da allora è rimasto il giorno della festa della Manifestazione di Cristo al mondo nel suo Battesimo nel Giordano.

Presso i cattolici latini di oggi un’ulteriore distinzione ha spostato la festa del Battesimo alla domenica successiva al 6 gennaio, riservando al 6 il ricordo dell’adorazione dei Magi. La liturgia romana antica invece ricordava al 6 gennaio oltre l’adorazione dei Magi e il Battesimo del Signore, il suo primo miracolo alle nozze di Cana. Così cantava l’antifona dei secondi vespri del 6 gennaio: «Celebriamo il giorno santo ornato di tre miracoli: oggi la stella ha condotto i magi al presepio; oggi nelle nozze di Cana l’acqua è stata mutata in vino; oggi nel Giordano Cristo ha voluto essere battezzato da Giovanni per salvarci. Alleluia!». Gli stessi eventi sono celebrati da S. Ambrogio nell’Inno Per le epifanie del Signore (Inluminans altissimus).

Unica tra le Chiese che ancora oggi celebra il mistero della Pasqua invernale (Natale e Battesimo) nella data del 6 gennaio è la Chiesa Apostolica Armena. In Italia qualche traccia dell’antica unità di questa festa è rimasta in alcune tradizioni popolari: ad. es. in Friuli la festa del 6 gennaio è ancora oggi chiamata Pasche Tafanie, in Sardegna Paska de sos tres reys.

 

 

San Cromazio arcivescovo di Aquileia

Sermone 34


L’EPIFANIA DEL SIGNORE
 

a) Una solennità grandissima

1. Oggi, come abbiamo ascoltato quando si leggeva la lettura divina, il Signore e Salvatore nostro è stato battezzato da Giovanni nel Giordano; e non è una piccola solennità: è grande, anzi grandissima. Quando il nostro Signore si è degnato di farsi battezzare, lo Spirito Santo è sceso su di lui in forma di colomba, e si è udita la voce del Padre che diceva: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17).


b) Il grande mistero del battesimo

2. Oh, che grande mistero in questo battesimo celeste! Il Padre si fa udire dal cielo, il Figlio era visto in terra, lo Spirito Santo appariva in forma di colomba. Non esiste, infatti, battesimo né remissione dei peccati, dove non c’è la verità della Trinità; e non c’è remissione dei peccati se non si crede la perfetta Trinità. Il battesimo della Chiesa è unico e vero; viene amministrato una sola volta, quando uno viene immerso una sola volta e diventa puro e nuovo; puro perché depone la sozzura del peccato; nuovo perché risorge a nuova vita dopo aver deposto la vecchiezza del peccato. Il lavacro di questo battesimo rende l’uomo più bianco della neve, non nella pelle del corpo, ma nello splendore della mente e nella purezza dell’anima. Nel battesimo del Signore si sono aperti i cieli, affinché mediante il lavacro della rigenerazione si aprisse ai credenti il regno dei cieli, secondo la sentenza del Signore: «Se uno non nasce di nuovo dall’acqua e dallo Spirito Santo, non entrerà nel regno dei cieli» (Gv 3, 5). Entra dunque chi nasce di nuovo e chi non trascura di custodire il battesimo; e così non entra chi non nasce di nuovo.


e) Cristo è venuto per dare un nuovo battesimo

3. Il nostro Signore, essendo venuto per dare un nuovo battesimo per la salvezza del genere umano e per la remissione di tutti i peccati, prima si è degnato di sottoporsi al battesimo non tanto per liberare sé stesso dai peccati, poiché non aveva commesso alcun peccato, bensì per santificare le acque del battesimo, affinché cancellasse i peccati di tutti i credenti che erano nati di nuovo mediante il battesimo di rigenerazione. Perciò egli è stato battezzato nell’acqua, affinché noi fossimo purificati da tutti i peccati. Egli è sceso nell’acqua perché noi fossimo purificati dalla macchia delle colpe. Egli ha ricevuto il lavacro della rigenerazione, perché noi rinascessimo dall’acqua e dallo Spirito Santo... Il battesimo di Cristo ci lava dalle macchie dei peccati e ci rinnova per la vita della salvezza. Ascolta quanto dichiara l’apostolo: «Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo» (Gal 3, 27). E aggiunge: «Per mezzo del battesimo siete stati sepolti in lui nella morte, affinché come Cristo è stato risuscitato da morte, così anche voi camminiate in novità di vita» (Rm 6, 4). Mediante il battesimo moriamo al peccato, però viviamo con Cristo; veniamo sepolti alla vita antica, però risorgiamo a vita nuova; ci spogliamo dell’uomo vecchio, però indossiamo l’abito dell’uomo nuovo. Il Signore nel battesimo ha voluto compiere ogni giustizia, perché ha voluto farsi battezzare perché anche noi ci facessimo battezzare; ha ricevuto il lavacro della rigenerazione, perché nascessimo di nuovo alla vita.
 

d) Giovanni, battezzando Gesù, è anch’egli battezzato

Giovanni ha battezzato il nostro Signore e Salvatore, però è stato battezzato anche lui da Cristo, perché questi ha santificato le acque, e da queste acque quello è stato santificato. Cristo ha dato la grazia, Giovanni l’ha ricevuta; questo ha deposto i peccati, quello li ha rimessi perché Giovanni era uomo, mentre Cristo era Dio. È proprio di Dio rimettere i peccati, come è stato scritto: «Chi può rimettere i peccati se non Dio soltanto? » (Mc 2, 7). Perciò Giovanni disse a Cristo: «Io devo essere battezzato da te e tu vieni da me?» (Mt 3, 14). Giovanni, infatti, aveva bisogno del battesimo, perché non poteva essere senza peccato; mentre Cristo non poteva avere bisogno del battesimo perché non aveva commesso peccati. Di conseguenza, in quel battesimo il Signore e Salvatore nostro aveva cancellato prima di tutto i peccati di Giovanni e poi quelli di tutto il mondo. E così disse: «Lascia fare! Conviene che noi adempiamo ogni giustizia» (Mt 3, 15).
 

e) Il passaggio del Giordano, figura del battesimo

Un tempo la grazia del battesimo è stata enunciata misticamente: appunto quando il popolo, guadando il Giordano, è stato introdotto nella terra promessa. Perciò come allora - prima che il Signore venisse - al popolo fu aperta una via nel Giordano per entrare nella terra promessa, così ora mediante le stesse acque del fiume Giordano è stato aperto per la prima volta il tracciato della via celeste, percorrendo la quale raggiungeremo quella beata terra promessa, cioè la promessa del regno celeste. Gesù figlio di Nave fu il loro condottiero nel Giordano, mentre per mezzo del battesimo è diventato per noi guida della salvezza eterna Gesù Cristo Signore, l’unigenito Figlio di Dio che è benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
 

Da: CROMAZIO DI AQUILEIA, Sermoni Liturgici, (edd M. Todde), Roma, 1982, 223-226.

 

Per la tua edificazione e preghiera puoi leggere anche:



La Luce della Teofania di Teofane il Recluso

Il Battesimo del Signore del p. Alexander Schmemann




Riguardo l'acqua santa di san Giovanni di Shanghai


 

I testi liturgici della festa:



 

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