ARCIPRETE
NIKOLAY MAKAR
DIFFERENZA TRA I PRINCIPI EDUCATIVI CRISTIANI E QUELLI
SECOLARI
Le società europee sono diventate oggi più secolari che cristiane. Il
problema da chiarire però è non soltanto capire perché le società europee, che
già da molto tempo erano cristiane, hanno lasciato la tradizione cristiana, ma
chiarire che cos'è il cristianesimo e che cos'è il secolarismo? Perché la
gente, diventata pian piano secolare, pensa ancora d'essere cristiana.
Poiché questo problema tocca la sostanza della vita e influenza il modo di
condurla, si deve chiarire e riflettere sul fatto che la persona divenuta
secolare non è più cristiana, in quanto queste due diverse e opposte direzioni
della vita umana non si possono conciliare. Principalmente perché il secolarismo
crea una visione materiale e atea del fine e del senso della vita e costruisce
il contenuto dell'uomo individuo e della mente che pensa e vive in modo
arbitrario senza nessuna legge spirituale sopra di lui. Per questo motivo un
membro della società secolare diventa totalmente non cristiano e non ha nessun
legame con l'eredità cristiana, ed inoltre tale persona secolare si trova pure
ad essere agli antipodi della tradizione cristiana.
Questo problema tocca innanzi tutto la questione dell'educazione, perché è
proprio attraverso l'educazione che si forma la persona, la quale segue i
principi sulla cui base viene istruita: una segue le regole della vita
cristiana, un’altra i principi dell'uomo secolare. E proprio questo ci spinge a
chiarire qual è la differenza tra i principi educativi cristiani e quelli
secolari. Perché seguendo i principi educativi secolari la società odierna
influenza i cristiani. Di conseguenza spesso i cristiani, perdendo la propria
tradizione educativa, accolgono principi educativi secolari seguendo strade educative non cristiane.
Diversità dei riferimenti educativi cristiani e
secolari.
Siccome il fine e il senso della vita cristiana e di quella secolare sono
diversi, sono parimenti diverse anche le loro mete educative.
L'educazione cristiana si occupa dell'istruzione dell'uomo interiore. Per
un cristiano prima di tutto è più
importante la sua vita davanti a Dio. Il vero cristiano cerca sempre di seguire
la legge divina e si sforza di osservare nella sua vita i comandamenti di Gesù
Cristo. Perciò tutta la vita cristiana diventa un lavoro interiore dell'anima,
del cuore, della mente. Un credente presta cioè la massima attenzione alla vita
spirituale, al suo rapporto e alla relazione con Dio.
Si capisce però che quando presso un credente si forma l'uomo interiore,
spirituale, tale persona non può non perfezionare pure la sua vita esterna, il
suo comportamento e le relazioni con le altre persone. Un cristiano pacifico,
umile e tollerante nell'anima non può non essere lo stesso all’esterno, nei
suoi comportamenti. Per questo motivo l'educazione cristiana dei bambini e dei
giovani si occupa principalmente di formare un uomo interiore. Per il
cristianesimo è sostanziale e fondamentale che si lavori spiritualmente dentro di sé. Lo stesso
Gesù Cristo non ha predicato il Vangelo dei rapporti esterni tra gli uomini, ma
profondamente interni: «Amerai il
prossimo tuo come te stesso» (Mt 22: 39; Mc 12: 31; Lc 10: 27). E ancora, il Salvatore
ha detto: «Il Regno di Dio è dentro di
voi» (Lc 17: 21).
L’Apostolo Paolo spiega benissimo cosa significa questa vita interiore
nella quale si crea il Regno di Dio. Egli ci ricorda prima di tutto che noi
cristiani siamo «una creatura nuova»
(2 Cor 5: 17; Gal 6 : 15). E poi l’apostolo spiega come l'uomo diventa una creatura nuova. Paolo
sopratutto ci indica che ci sono due strade nella vita umana interiore:
dell'uomo vecchio e dell'uomo nuovo. Perciò un cristiano deve lasciare,
abbandonare la vita dell’uomo vecchio e acquisire un'altra consistenza
interiore, quella dell'uomo nuovo. Ai cristiani d'Efeso San Paolo scrive queste
cose molto direttamente: «Dovete deporre
l'uomo vecchio e la sua condotta precedente, l'uomo che si corrompe dietro le
passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e
indossare l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità
vera. Perciò, bando alla menzogna: ciascuno dica la verità al proprio prossimo;
perché siamo membra gli uni degli altri» (Ef 4: 22-25). Lo stesso apostolo ripete anche ai cristiani di Colosso: «Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete
infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete indossato il
nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore»
(Col 3: 9-10).
L’Apostolo Paolo fa questo riferimento alla distruzione dell'uomo vecchio
già quando parla del battesimo, dicendo: «Sappiamo
bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui (Cristo), perché
fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato
(Rom 6:6).
Questo brano della lettera di san Paolo Rom 6: 2-11 si legge durante
celebrazione del sacramento del battesimo. Ed il riferimento alla distruzione
dell'uomo vecchio e alla crescitа del nuovo viene fatto nei testi del
battesimo. Già nella preghiera di introduzione del catecumeno il prete
pronuncia: «Togli da lui il lusinghiero
vecchio». E lo stesso riferimento viene fatto nell’ultima preghiera per i
catecumeni: «Togli da lui quel che è
vecchio e rinnovalo di vita eterna, e riempilo con la forza dello Spirito Santo
nell'unità con Cristo, affinché non sia un bambino nel corpo ma bambino nel Tuo
Regno». E sempre lo stesso riferimento viene fatto anche nella preghiera
della benedizione dell'acqua: «Fa’ che si
cambi con quello che si battezza affinché sia cancellato l'uomo vecchio, che si
distrugge nei desideri lusinghieri, e fa’ che si vesta dell'uomo nuovo, che si
rinnova nell'immagine di colui che lo ha creato».
Il riferimento teologico e liturgico alla distruzione dell'uomo vecchio e
alla crescitа dell'uomo nuovo è un comandamento iniziale e centrale per la vita
spirituale e principalmente per l'educazione cristiana.
Con
questo riferimento si pensa solo di formare una nuova creatura secondo il
processo educativo cristiano, attraverso il quale si disfino i desideri cattivi
e le passioni che fanno crescere l'uomo
vecchio e si faccia crescere l'obbedienza a Dio che mediante la grazia dello
Spirito Santo dona la forza spirituale e la gioia.
Nell'educazione secolare invece questo riferimento non esiste. E siccome
per questa educazione non esiste la Legge di Dio, tutti gli sforzi per
acquistare le virtù dell'anima dell'uomo secolare rimangano quasi sempre senza
frutto nella vita interiore dell'uomo. Perché solo con Dio si possono
combattere le passioni e i desideri cattivi, nemici delle virtù. E non avendo
la forza di combatterli, la vita di tale uomo si divide tra la vita interna,
dove le passioni crescono, e la vita esterna dove si mostrano tante virtù. Di
conseguenza, nell'educazione secolare pian piano l’accento si sposta sulla vita
esteriore.
Certamente l'uomo secolare si sforza di cambiare la situazione, ma non
ricevendo frutti da questi sforzi si abitua a educarsi esteriormente e lascia
la vita interiore senza cambiamenti radicali. L'uomo secolare può solo fermare
le sue passioni, ma anche questo spesso lo fa solo esteriormente. In questa
situazione si crea un’abitudine a esercitare le virtù esteriormente, frenando
alla meglio le proprie emozioni e passioni. Per questo motivo l'educazione
secolare dei bambini e dei giovani si limita all’istruzione della persona
esteriore, lasciando immutata la vita interiore. Dunque l'educazione secolare
prevede che l'istruzione esteriore aiuti la persona, che viene così educata a
frenare le passioni nella sua vita.
Differenza fra i processi educativi cristiani e
secolari.
Così come i riferimenti educativi cristiani e secolari sono diversi, così
c'è pure grande differenza tra i due processi educativi. Per un cristiano che
segue la regola di combattere dentro sé stesso il proprio uomo vecchio e di far
crescere l'uomo nuovo, educare significa attuare il processo di lotta
spirituale e il perfezionamento della propria vita interiore. Ma sopratutto capisce
che quel lavoro interiore può farlo solo con (l’aiuto di) Dio, crescendo in fede,
pietà e devozione.
Un cristiano non fa il lavoro interiore astratto, non chiaro, da solo,
senza nessun altro. Ma fa questo lavoro proprio con Dio con Colui che può aiutarlo,
cambiarlo, perfezionarlo, trasfigurarlo fin quando non diventi divinizzato e
deificato.
Questo sta anche al centro dell'educazione cristiana dei bambini e dei
giovani. Essi sin dalla più tenera età imparano queste cose e le seguono nella propria vita.
Cioè i bambini e i giovani cristiani vivono con Dio, cercano d'avere relazioni
e rapporti con Lui. Ascoltano la propria coscienza, che ricorda loro cosa si
deve fare e cosa non fare.
In questo processo è molto importante che colui che educa sia da esempio
per colui che si educa. Ecco perché padrino di un bambino da battezzare deve
essere un cristiano che frequenta la chiesa, che si confessa e si comunica
spesso e conduce una vita morale, spirituale, con astinenza, deve essere
insomma un esempio spirituale per i tutti. Perché il padrino deve farsi obbligo
di partecipare all'educazione del bambino battezzato per aiutarlo a cresce da
cristiano, uomo spirituale.
È certamente di primaria importanza che i genitori che educano i propri
bambini e ragazzi siano per loro dei buoni esempi, perché diversamente il
processo educativo diventа molto difficile. I bambini infatti seguono
naturalmente l'esempio dei propri genitori. Ma se i genitori non mostrano un
buon esempio cristiano i bambini soffrono molto, anche se vedono buoni esempi
in altre persone.
Tuttavia nell'educazione cristiana dei bambini e dei ragazzi ancor più
esenziale è lo sviluppo della loro vita spirituale. Nella Chiesa Ortodossa ci
sono tutte le possibilità per questo sviluppo. Subito dopo il battesimo i
bambini si comunicano dei Doni Santi. Essi partecipano alle celebrazioni in
chiesa, nella preghiera con i genitori a casa, vedono la devozione, la pietà e
la venerazione sacra in famiglia e in altri ambienti cristiani. Tutto questo
crea un’atmosfera spirituale e sacramentale, e nell'anima del bambino si crea
una vita davanti Dio. Il bambino comprende bene che ci sono cose che si devono
fare e anche che ci sono cose che non si devono e che non può fare. Questo lo
aiuta sin da piccolo a crescere nella fede e nella devozione cristiana. Perché
il bambino già conosce che Dio tutto vede, tutto sa. E proprio questo lo aiuta
a fare cose buone che piacciono a Dio: essere ubbidiente e docile, umile e
mito. E per questo motivo il bambino già combatte in sé stesso i desideri
contrari, che sono prima di tutto spiacevoli a Dio che lo ama e si aspetta da
lui ubbidienza.
Proprio questa fede, al cui centro stanno le relazioni ed i rapporti con
Dio, costruisce tutta la prospettiva dell'educazione cristiana dei bambini e
dei giovani. I genitori, i padri spirituali e gli altri educatori cristiani soltanto
aiutano i bambini ed i giovani a sviluppare e fortificare le loro relazioni ed
i loro rapporti con Dio. Ma molto importanti sono le comunicazioni dei bambini
e dei giovani con i sacerdoti, con i padri spirituali, che partecipano più
profondamente nel loro sviluppo delle relazioni e dei rapporti con Dio. Anche
per i bambini piccoli fino all’età di 7 anni
sono importanti gli incontri con i preti, perché possono sentire da loro
come è importante preservare buoni rapporti con Dio, essere ubbidienti e umili.
E certamente ancor più importanti sono le comunicazioni con i padri spirituali
per i bambini dopo i 7 anni e per i giovani che si confessano nel sacramento della penitenza, che crea per loro
una prospettiva più sostanziale nell'educazione cristiana, nella loro crescita
spirituale. I loro rapporti con Dio diventano più stabili e profondi, e ciò li
aiuta molto a preservarsi dai peccati e ad acquistare beni spirituali per le
loro anime.
Quando si parla invece della educazione secolare, nella quale non sono
previsti rapporti dei bambini e dei
giovani con Dio, tutto diventa più drammatico e triste. Perché tutti gli sforzi
nell'educazione dei bambini e dei giovani non li preservano dalla strada di
soddisfare le proprie passioni ed emozioni. Poiché l'interesse dell'educazione
secolare si sposta dalla vita interiore alla vita esteriore: il bambino ed il
giovane crescono in una situazione di distinzione della vita esteriore dalla
vita interiore. Ed inoltre nelle famiglie secolari i bambini sentono e vedono anche
che i genitori ed altre persone vivono in questa distinzione della vita
esteriore dalla vita interiore. E perciò essi pensano che si deve cercare solo
un equilibrio in sé tra le due vite. Ecco perché il processo dell'educazione
secolare dei bambini e dei giovani che si occupa della loro vita esteriore
influenza molto poco la loro vita interiore. Tale educazione diventa solo come
un ordine, o un regime che si deve seguire e preservare. Ma quest’ordine ha
poco valore per la persona da educare, poiché tutto dipende dalla vita
interiore. Certamente questo ordine o regime preserva il bambino ed il giovane
dalle numerose soddisfazioni delle proprie passioni ed emozioni. Ma questa
educazione è molto fragile, perché nella vita interiore della persona che si
educa cresce un individuo con le passioni che aspettano di essere soddisfatte.
Perciò l'educazione secolare diventa solo un ordine che trattiene la
persona dal soddisfare le proprie passioni, cosa che serve solo per la vita
esterna. Mentre nella vita interiore di quel bambino o giovane si crea un
individuo, un egoista da cui dipende tutto. Tale individuo può essere
ubbidiente, però solo esternamente, perché il suo egoismo vuole cambiare tutto
perché tutto diventi come lui vuole. Egli poco cambia sé stesso, ma molto vuole
cambiare tutto e tutti. Ecco perché l'educazione secolare della persona
esteriore non può controllare molto la vita interiore dell'uomo e non dà il
frutto desiderato nell'educazione dei bambini e dei giovani.
Diversità dei frutti dell'educazione cristiana e di
quella secolare.
I processi diversi dell'educazione cristiana e di quella secolare dei
bambini e dei giovani portano anche due frutti diversi.
Il processo educativo cristiano istruisce una persona forte internamente.
Tale persona conosce bene la realtà del mondo in cui vive e prima di tutto la
realtà spirituale, perché si educa davanti Dio. Questa persona conosce bene il
suo Creatore, Salvatore e Santificatore e vuole rimanere con il suo Dio.
Conosce bene anche il tutto mondo spirituale celeste e ha la gioia di far la
parte di questo mondo. Tutto ciò aiuta molto i bambini e i giovani a educarsi
nell'acquisizione di questo stato e a combattere in sé stessi le passioni e i
desideri cattivi, e condurre una lotta spirituale continua e stabile. Con tale
educazione i bambini e i giovani cristiani diventano persone ricche di virtù e
spiritualmente forti. Per questo loro sono molto tranquilli, umili, pazienti,
allegri. Perché essi combattano il male e acquistano il bene con Dio che li
benedice e dona i frutti spirituali che portano loro la gioia celeste.
Le persone educate in tal modo sono sempre equilibrate nel loro
comportamento ed hanno grande attenzione verso le altre persone. Esse non
disturbano mai, non procurano fastidi, non mettono impedimenti ed ostacoli, ma
sempre le aiutano e le servono come il samaritano misericordioso. Sempre esse
si sforzano di sostenere le iniziative buone degli altri anche di coloro che
sono lontani dalla fede e allo stesso momento sono molto pazienti quando da
questi sono perseguitate e rifiutate. Le
persone cristiane comprendono bene e ricordano le parole di San Paolo apostolo:
«Vinci il male con il bene» (Rom 12:
21). Perciò i
bambini e i giovani che ricevono l'educazione cristiana diventano persone
tolleranti, pacifiche e tranquille perché vivono con Cristo, sperano in Lui, ed
amano tutti anche i nemici proprio come il Salvatore ha insegnato (Mt 5: 44;
Lc 6: 27, 35).
Invece i bambini e i giovani educati nel mondo secolare portano altri
frutti della propria educazione. Prima di tutto esse, che sono educate
esteriormente, sono molto fragili davanti anche piccole difficoltà. Tale
educazione non dà loro la forza perché l'individualismo che esse non possono
superare in sé stesse li spinge ad agire egoisticamente e l’egoismo non si può
fermare, sradicare, estirpare. Tali persone cercano tuttavia di limitarsi in
qualche comportamento concorde con l'educazione esteriore, ma questi sforzi
sono molto deboli.
Qualche bambino o giovane soffre molto a causa della contraddizione opposta
della due diverse vite esteriore ed interiore. E si capisce che la persona
educata esteriormente non può seguire le regole dell'educazione esteriore e
sempre modifica le regole di questa educazione, cioè elimina quel che non può
seguire e perciò fa quello che non era permesso come cosa normale alla persona
educata. Certamente questo processo (educativo) non può rendere la
persona forte spiritualmente, ma invece tale persona diventa sempre più debole
e soddisfa le propri passioni sempre in modo più intenso. Perciò tale persona
spesso diventa impaziente, non tranquilla e poi anche non pacifica. E questo fa
crescere in tale persona l'egoismo, che non permette di tollerare le altre
persone, ma la fa crescere invece in orgoglio e superbia. Una tale persona ha
con gli altri sempre relazioni tese e drammatiche. Ciò è difficile da
sopportare per tutti, e prima di tutto questa situazione diventa difficile per
sé stessi. Tale persona non ha tranquillità e gioia, perde la speranza e il
senso della vita, cade nella disperazione. Tutta la vita diventa afflitta,
melanconica, triste. Ecco perché noi cristiani dobbiamo educare noi stessi
soprattutto per aiutare l'educazione cristiana dei nostri bambini e giovani.
Principalmente perché l'educazione secolare influenza l'istruzione dei nostri
bambini e giovani. Ecco perché dobbiamo imparare la nostra tradizione cristiana
dell'educazione per correggere la nostra visione sul processo educativo.
Abbiamo fatto questa breve comparazione tra i due principi educativi
cristiano e secolare e vediamo che dobbiamo eliminare tanti elementi secolari
nel nostro processo educativo ed inserire nella nostra visione dell'educazione
dei nostri bambini e giovani i valori cristiani.
Nessun commento:
Posta un commento