Menologio di Basilio II, Traslazione del corpo di s. Giovanni Crisostomo
Traslazione delle reliquie del nostro santo padre Giovanni Crisostomo
nel 438
27 gennaio (9
febbraio)
San Giovanni
Crisostomo - grande maestro ecumenico e gerarca, è morto nella città di Comana
nell’anno 407 lungo la strada verso il luogo del suo esilio, essendo stato
condannato dagli intrighi dell’imperatrice Eudossia, a causa della sua audace
denuncia dei vizi di chi governava Costantinopoli. Il trasferimento delle sue
reliquie venerabili è avvenuto nell’anno 438: trent’anni dopo la morte del
santo, durante il regno del figlio di Eudossia l’imperatore Teodosio II
(408-450).
San Giovanni Crisostomo aveva un
caldo amore e un profondo rispetto delle persone, e il dolore per la sua morte
prematura albergava nel cuore dei cristiani. San Proclo, patriarca di Costantinopoli
(434-447), che era stato allievo di san Giovanni, mentre celebrava gli uffici Divini
nella chiesa di Santa Sofia, pronunciò un sermone in glorificazione di san
Giovanni, disse: “O Giovanni la tua vita è stata piena di difficoltà, ma la tua
morte è stata gloriosa, la tua tomba è benedetta e grande è il premio, per la
grazia e la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo. O ricolmo di grazia,
dopo aver conquistato i limiti di tempo e di luogo! L’Amore ha conquistato lo
spazio, la memoria indelebile ha annientato i limiti, e il luogo non ostacola i
miracoli del santo”. Coloro che erano presenti in chiesa, furono profondamente
toccati dalle parole di san Proclo, tanto che non gli permisero neanche di
finire il suo sermone. Di comune accordo cominciarono a implorare il patriarca
di intercedere presso l’imperatore, affinché le reliquie di san Giovanni potessero
essere trasferite a Costantinopoli. L’imperatore, pressato da san Proclo, diede
il suo consenso e diede il suo consenso per far trasferire le reliquie di san
Giovanni. Ma coloro che erano stati inviati da lui non furono in grado di
sollevare le sante reliquie – l’imperatore si rese conto che aveva mandato gli uomini
a prendere le reliquie del santo da Comana con un editto, invece che con una preghiera.
Scrisse una lettera a san Giovanni, chiedendogli umilmente di perdonare la sua
audacia, e di ritornare a Costantinopoli. Dopo che il messaggio fu letto presso
la tomba di san Giovanni, le reliquie furono agilmente sollevate e giunsero a
Costantinopoli trasportate su una nave.
Chiesa di s. Giorgio al Fanar,
le urne con i resti di s. Gregorio il Teologo e s. Giovanni Crisostomo
L’urna con le
reliquie fu collocata nella chiesa della santa martire Irene, il Patriarca la
aprì e vide che il corpo di san Giovanni era rimasto incorrotto. L’imperatore
si avvicinò all’urna in lacrime, chiedendo perdono per la madre che aveva
bandito san Giovanni, e per tutto il giorno e la notte la gente non si
allontanò dal suo corpo. Al mattino la teca con le sue reliquie fu portata alla
Chiesa dei Santi Apostoli. Il popolo gridò: “Riprendi il tuo trono, padre!”.
Poi il patriarca Proclo e il clero in piedi presso le reliquie di san Giovanni
videro aprire la sua bocca e sentirono pronunciare: “Pace a tutti!”.
La festa in
onore della traslazione delle reliquie di san Giovanni Crisostomo è stata
fissata nel IX secolo.
La reliquia della testa di s. Giovanni Crisostomo
Tropario, tono 8
La grazia della tua bocca, che
come torcia rifulse, ha illuminato tutta la terra, ha deposto nel mondo tesori
di generosità, e ci ha mostrato la sublimità dell’umiltà. Mentre dunque ci
ammaestri con le tue parole, o padre Giovanni Crisostomo, intercedi presso il
Verbo, Cristo Dio, per la salvezza delle anime nostre.
Kontakion, tono 1
Si è misticamente allietata la
venerabile Chiesa per la traslazione delle tue venerande reliquie: le ha
nascoste come oro preziosissimo e, per la tua intercessione, continuamente
offre a quanti ti celebrano la grazia delle guarigioni, o beatissimo Crisostomo.
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