Il Ciclo della Vita e dei miracoli di S.
Brigida di Lorenzo Lotto
nella cappella Suardi a Trescore
Balneario (Bg)
La cappella
Suardi è un oratorio situato all’interno della villa di proprietà dei conti
Suardi a Trescore Balneario (provincia di Bergamo). Dedicato a santa Barbara e
santa Brigida, fu costruita dai cugini Giovan Battista e Maffeo Suardi, ed è
stato affrescato completamente nel 1524 da Lorenzo Lotto per volere della
famiglia di Giovan Battista, con il Cristo-Vite e Storie delle vite di sante.
Tonsura monastica di santa Brigida
La cappella,
che era situata sulla strada che collegava Bergamo al Lago d’Iseo attraverso la
Val Cavallina, esisteva già dal XV secolo. Verso il 1523 Lotto ricevette dal
conte Giovan Battista Suardi la commissione di decorare l’oratorio[1] e si
trasferì direttamente nella località. La decisione del committente non fu
dettata da ragioni di prestigio, ma da un urgente spirito di devozione: gli
astrologi avevano infatti previsto un’imminente alluvione nel febbraio 1524;
inoltre, incombeva la minaccia dei lanzichenecchi che calavano in Italia
settentrionale, passando proprio per la via davanti all’oratorio e portando con
sé "i germi" della dottrina luterana. Gli affreschi vennero compiuti
entro l’estate del 1524.
S. Brigida distribuisce il latte ai poveri
Tra artista e
committente esisteva un rapporto di amicizia e stima che andava oltre la
semplice prestazione lavorativa, come dimostrano i documenti relativi alle
tarsie di Santa Maria Maggiore, in cui i due scambiano valutazioni e
riflessioni sulle scene dei cartoni.
Il conte
Gianforte Suardi, nel XIX secolo, collegò la cappella, situata nel parco, alla
villa stessa con la costruzione di un corridoio coperto. In quell’occasione
vennero anche approntate delle modifiche che cambiarono l’ingresso nella
cappella: in precedenza il fedele si trovava davanti subito la parete nord,
quella col Cristo-vite.
Miracolo della birra
L’oratorio ha
una semplice architettura rustica a base rettangolare, con copertura a falde
spioventi, in legno, sorretta da travetti a vista e una piccola abside
semicircolare, attorno alla quale si trovavano già alcuni modesti affreschi.
Particolare della guarigione del cieco
Gli affreschi
si dispiegano su tre pareti, al di sopra di un alto zoccolo, e sul soffitto,
tra le travi, e rappresentano un complesso programma iconografico sul tema
della Redenzione e della Fede, incarnata dalle vite delle sante (Barbara,
Brigida, Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria).
Il cinghiale ammansito
Il soffitto
venne affrescato con un finto pergolato, su uno sfondo azzurro molto luminoso,
usando le reali travi lignee della copertura, tra le quali giocano dei vivaci
putti vendemmianti, tra cartigli con passi biblici e della liturgia legata alla
tematica della vigna e del vino in rapporto all’eucarestia.
S. Brigida allontana l'uragano
Nella
controfacciata si vedono le Storie delle sante Caterina e Maddalena e nelle due
pareti laterali le Storie di santa Brigida e le Storie di santa Barbara; nel
complesso il programma iconografico è la celebrazione della vittoria di Cristo
sul male, annunciato dai profeti e dalle sibille, garantita e confermata dalla
vita dai santi.
Per quanto
riguarda lo stile è spedito e corsivo, con pennellate rapide ma altamente
efficaci. Il gusto per la narrazione popolaresca, tipica in Lotto, rimanda
ancora alla tradizione nordica. Molti personaggi derivano dalle classi umili,
come i contadini, spesso studiati dal vero e fino ad allora inediti nel repertorio
figurativo italiano.
La parete di
destra (sud) è occupata da tre riquadri con le Storie di santa Brigida,
separate dall’intrusione nelle pareti dell’oratorio dell’ingresso e di due
finestre; ognuna delle scene contiene diversi episodi della vita della santa,
unite da un finto muro continuo sul quale si aprono dei tondi, da dove si
affacciano profeti e sibille: David, la Sibilla Eritrea, Isaia, la Sibilla
Samia, Geremia, la Sibilla Delfica, Ezechiele, la Sibilla Cimmeria, Michea, la
Sibilla Ellespontica. Sopra queste immagini i cartigli sono ancora ben
leggibili.
Quando
Brigida, santa irlandese del VI secolo, prese i voti di monaca, si rinverdì
miracolosamente un legno: la scena è raffigurata nel primo riquadro, che si
apre verso l’esterno tramite una parete semicrollata; fuori si vede la santa
che distribuisce pane ai poveri, alla presenza della famiglia del committente:
Maffeo Suardi e i suoi famigliari, uomini donne e bambini. Nella chiesetta
dipinta, sull’altare, è raffigurata una natura morta composta di oggetti sacri,
forse un ricordo della Messa di Bolsena di Raffaello.
Sei miracoli di santa Brigida in tre scene distinte
Il secondo
riquadro è ambientato in campagna, dove la santa dispensa vivande ai bisognosi,
trasforma l’acqua in birra, guarisce un cieco, allontana un uragano, dissecca
un albero e ammansisce un cinghiale.
Miracoli del vaso d'argento e dell'uomo che sfugge alla morte sostituendosi alla sua ombra
Il terzo e
ultimo riquadro è ambientato in una città e mostra altre attività eccezionali o
insolite di Brigida, quali la divisione di un vaso per tre lebbrosi, o il
salvataggio di un uomo condannato a morte sostituendolo con la sua ombra.
Autoritratto di Lorenzo Lotto
Sulla porta di
ingresso si vede la mezza figura di un uomo, un cacciatore di uccelli che porta
sulle spalle una civetta e un fascio di asticelle: i rami servono infatti per
creare un riparo e la civetta, col suo richiamo, era usata per attirare i
volatili in trappola. Una tradizione antica addita in questa figura un
autoritratto dell’artista, celato sotto una simbologia criptica ed esoterica.
Sul soffitto infatti si trova un putto che fa pipì che, secondo una lunga
tradizione iconografica, rappresenta l’acqua salvifica del battesimo e quindi
la protezione divina; inoltre l’urina dei fanciulli, secondo gli alchimisti,
aveva importanti proprietà in quanto liquido "ardente", la cui
essenza era il fuoco. In alchimia l’urina è detta "lot" ed è molto probabile
che con questo gioco l’artista volesse alludere al proprio cognome, nonché
qualificarsi come essere benedetto da un principio potente e quindi capace di
trasformare e creare.
Testo tratto da: wikipedia
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